Che miseria! Politica. Amministrativa. E consentitecelo anche personale. Quattrocento euro sottratti dalle casse pubbliche per acquistare casatiello e bibite da offrire ai rappresentanti istituzionali di Casapulla per il gemellaggio con Sant’Arpino (il Santo patrono di entrambi i Comuni è Sant’Elpidio). Per offrire un buffet agli amministratori e alle autorità di Casapulla in visita nella città atellana Giuseppe Dell’Aversana “Il Legalitario facente finzione” non ha avuto nemmeno la dignità politico-amministrativa di spendere 400 euro di tasca sua. Eppure si mette in saccoccia un’indennità di carica di circa 3mila euro mensili. Che vergogna! Il sindaco “Pinocchio”, più avaro di un genovese, ha inviato una nota (niente delibera di giunta) al responsabile del settore Salvatore Compagnone per l’acquisto presso la ditta “Alimentari Salsicceria” di Elpidio Gifuni di casatiello (“vari gusti”) per un importo di 200 euro e per comprare prodotti gastronomici e bibite per altri 200 euro dalla Sopea Srl, azienda di Paolo Petrone, socio unico Andrea Petrone (non della famiglia Cicala come riportato in un primo momento).
Totale? Quattrocento euro che sono stati sottratti dal bilancio comunale quando sarebbe stato sicuramente più decoroso per Dell’Aversana “Il Legalitario facente finzione” al limite promuovere una colletta tra i consiglieri di maggioranza. Conoscendolo possiamo anche comprendere che per uno accorto come lui (non offre un caffè neanche sotto tortura) sborsare d’un colpo la stratosferica cifra di 400 euro avrebbe potuto provocargli un infarto. Ma con la partecipazione di tutti gli esponenti della maggioranza con meno di 40 euro a testa il sindaco “Pinocchio” avrebbe evitato una grande figura di m… Del resto gli amministratori comunali di Casapulla quando hanno ospitato nella loro città quelli di Sant’Arpino si sono fatti carico personalmente dei costi del buffet senza gravare sulle casse comunali. Lo avrebbe dovuto fare a maggior ragione Dell’Aversana “Il Legalitario facente finzione” che un giorno sì e l’altro pure non fa altro, invece di risolvere i problemi dei cittadini, di lamentarsi per le poche risorse economiche a disposizione dell’ente. In alternativa avrebbe potuto chiedere alla Pro Loco, che ogni anno ottiene migliaia di euro di soldi pubblici, di finanziare l’iniziativa. Ricorderete sicuramente il celeberrimo film “Miseria e Nobilità” con un Totò in grande spolvero. A Sant’Arpino sarebbe stato intitolato “Miseria e basta”. Che scuorn!
Mario De Michele