Nella sede del Comune di Scafati (Salerno) è stata sequestrata tutta la documentazione relativa all’aggiudicazione di appalti pubblici, tra cui quello relativo alla realizzazione del Polo scolastico comunale dell’importo di circa 6 milioni di euro, al conferimento di incarichi a tempo determinato ai dirigenti dell’Ente e alle determine inerenti i lavori di riqualificazione urbanistica e stradale presso lo stesso consesso amministrativo. L’attività rientra nell’indagine che vede indagati, tra gli altri, il consigliere regionale Monica Paolino, presidente della commissione Antimafia del Consiglio campano e suo marito, il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Le indagini – riferiscono i carabinieri – sono state avviate a seguito dell’esplosione di un ordigno rudimentale avvenuto a Scafati il primo novembre dello scorso anno davanti all’abitazione dei coniugi Cuomo-D’Alessandro rispettivamente cognato e sorella dell’ avvocato Vittorio D’Alessandro, consigliere comunale di minoranza del comune di Scafati. Quell’episodio – dicono i militari – ha consentito di focalizzare l’attenzione sull’aggiudicazione di alcuni appalti pubblici che si ipotizza illegittima. Questa mattina, al lavoro tra Scafati, Napoli e Aversa (nel Casertano), i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e il personale della Dia- Sezione Operativa di Salerno, che hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno nei confronti dei cinque indagati, tra i quali, appunto, il sindaco Aliberti e la moglie Paolino. Coinvolti anche la segreteria generale del Comune di Scafati nonché una società operante nel settore della consulenza aziendale e sicurezza dei luoghi di lavoro di cui è amministratore unico il fratello del primo cittadino. I rilievi, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d’ufficio.