“L’arresto del dirigente Raffaele Crisci è un nuovo duro colpo all’immagine dell’Asl di Caserta, già fortemente danneggiata dalle indagini dei mesi scorsi”. É quanto sottolinea Gaetano Danzi, commissario dell’Asl dal gennaio 2015, intervenendo sul blitz dei carabinieri di Caserta che questa mattina hanno condotto agli arresti domiciliari per corruzione aggravata dal metodo mafioso, in relazione a tangenti ricevute da un imprenditore vicino al clan Belforte, l’attuale funzionario dell’ufficio legale dell’azienda sanitaria Crisci e l’ex dirigente amministrativo Giuseppe Gasparin, peraltro già da tempo ristretto agli arresti nella sua abitazione. “Appena riceveremo – prosegue Danzi – comunicazione ufficiale dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, cui ho già inviato una pec, procederemo alla sospensione dall’incarico di Crisci. La situazione comunque ci addolora fortemente. Nel pomeriggio terrò una riunione con i dirigenti amministrativi per sceglierne uno che sostituisca Crisci in un ufficio, quello degli affari legali, dal ruolo molto delicato. Purtroppo dopo le indagini sono appena sei i dirigenti amministrativi rimasti”. Il coinvolgimento di Crisci nel sistema di tangenti che ruotavano attorno agli appalti dell’Asl di Caserta era già emerso nelle precedenti inchieste ma il funzionario era rimasto al suo posto non avendo ricevuto alcun provvedimento restrittivo. Dall’ordinanza eseguita questa mattina è emerso inoltre che Crisci, così come l’ex direttore amministrativo Gasparin, oltre a facilitare il pagamento non dovuto di fatture all’imprenditore del clan Angelo Grillo, non si è mai opposto ai decreto ingiuntivi di Grillo permettendo così a quest’ultimo di ottenere il pagamento di 850mila euro, nonostante il parere negativo di una commissione interna.