Sono dieci in tutto le misure cautelari notificate oggi dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulle speculazioni edilizie a Marano (Napoli). Si tratta in particolare di quattro ordinanze di custodia, tre divieti di dimora e tre sospensioni dall’esercizio del pubblico ufficio. La speculazione, secondo l’ipotesi accusatoria, è stata realizzata abbattendo alcuni fabbricati, peraltro sottoposti a vincolo storico-artistico, e costruendo poi, senza alcuna autorizzazione ma con documenti contraffatti, edifici molto più ampi

. Abbattuto, tra l’altro, un deposito adiacente al convento di Santa Maria degli Angeli, al cui posto è stato realizzato un fabbricato di quattro piani, per un totale di otto appartamenti. Le ordinanze di custodia sono state notificate al costruttore Antonio Simeoli, ai figli Luigi e Benedetto (già in carcere dallo scorso ottobre) e a Felice Di Iorio; il divieto di dimora in Campania è stato imposto all’architetto Mauro Paparo Filomarino e agli ingegneri Rosario Altomonte e Vincenzo Comune; sono stati invece sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio Angelo Napolitano, Gianluca Buonocore e Armando Santelia, dipendenti del Comune di Marano.

“Le relazioni con la criminalità organizzata degli imprenditori individuati – è scritto in un comunicato a firma del procuratore aggiunto Giovanni Melillo – erano funzionali non soltanto al personale arricchimento, ma anche ad alimentare l’ulteriore capitalizzazione dei traffici di droga secondo un travaso continuo e bidirezionale tra proventi del crimine tradizionale e proventi della più o meno lecita attività imprenditoriale”.

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