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Strage di Trentola Ducenta: quattro morti, l’assassino ha sparato per il parcheggio del furgone LE FOTO DELLE VITTIME E DELL’OMICIDA
Continui litigi per il parcheggio dei camion della frutta davanti alla casa. Questo il motivo che avrebbe provocato la strage avvenuta a Trentola Ducenta. Secondo la prima ricostruzione, l’agente di polizia penitenziaria Luciano Pezzella (nella foto è il primo in alto a sinistra) si lamentava per il posto auto e questa mattina si è armato ed è andato in casa Verde, sparando al capofamiglia, Michele, alla moglie Enza, al figlio Pietro. Poi ha ucciso all’esterno della casa Franco Pinestra, di San Marcellino, operaio della ditta di ortofrutta, di cui era titolare il capofamiglia vittima della follia omicida. È sceso di casa e ha iniziato a litigare con i vicini per un furgoncino parcheggiato dove secondo lui non doveva stare. È poi salito in casa, ha preso la pistola d’ordinanza, si è recato dai vicini, padre, madre e figlio, e ha fatto fuoco uccidendoli. La fidanzata del giovane figlio dei vicini si è salvata perchè non era nell’appartamento, ma al piano di sopra del palazzo, al momento della sparatoria. Una volta in strada l’agente penitenziario ha ferito mortalmente il conducente del furgone, che conteneva cassette con la frutta, ed aveva provato a fuggire. L’assassino si è poi costituito nella caserma dei carabinieri di Aversa.