RECALE – Un laboratorio odontotecnico privo di qualsiasi autorizzazione, farmaci e anestetici scaduti, 19 dipendenti non assunti regolarmente, consistenti sospetti sui titoli di studio e sulla professionalità del personale addetto alla realizzazione di protesi dentarie.
E’ il raccapricciante quadro emerso stamane durante il blitz dei carabinieri nello studio dentistico “Sdp”, di proprietà di Pasquale Piccirillo, già arrestato nel 2011 e sotto processo per una mega-truffa (clicca qui per leggere l’articolo). In azione i carabinieri di Macerata Campania e gli uomini del Nucleo Antisofisticazioni e Sanita’ di Caserta, che hanno fatto luce su una serie di gravissime irregolarità.
I militari dell’arma hanno riscontrato violazioni di carattere amministrativo e penale. Dalle indagini dei carabinieri nella struttura, che tra l’altro è convenzionata con l’Asl, è emersa una situazione da film horror: sono state rinvenute 200 fiale di farmaci e anestetici scaduti, immediatamente sequestrati.
Ma cosa ancora più grave e inquietante è stata rilevata la presenza di un laboratorio odontotecnico privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria ed in precarie condizioni igienico sanitarie, adibito alla realizzazione di protesi dentarie. In altre parole, le protesi venivano realizzate in una struttura carente sotto il profilo igienico-sanitario e senza i necessari permessi, previsti per legge, per poter essere aperta e funzionante. I reati non finiscono qua.
I carabinieri hanno accertato la presenza di 19 persone addette alla fabbricazione delle protesi dentarie non in regola con la posizione lavorativa. Il laboratorio è stato sottoposto a sequestro. Il responsabile ed il direttore sanitario del centro dentistico sono stati denunciati in stato di libertà per somministrazioni di medicinali guasti o imperfetti e per attività sprovvista di autorizzazione sanitari.
I militari inoltre sospettano che le 19 persone identificate nel laboratorio non siano neanche in possesso di idoneo titolo di studio. Insomma, dal blitz è emersa una situazione di diffusa illegalità e una serie di gravissime irregolarità che hanno messo seriamente a rischio la salute degli utenti.
Ad aggravare uno scenario da brividi, già di per sé grave, è il fatto che si tratta di una struttura convenzionata con l’Asl, e quindi che beneficia di ingenti contribuiti pubblici stanziati dalla Regione Campania. Per la serie: i cittadini pagano e i privati si arricchiscono in modo illecito.
Mario De Michele
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Servizio a cura di Angelo Golia