Il 10 Aprile 2019 sarà ricordato come il mercoledì nero delle scuole succivesi. Da oggi, infatti, i bambini che frequentano le scuole elementari e medie di Succivo si alterneranno nell’utilizzo delle classi, per sopperire alla chiusura di 3 padiglioni dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” di Succivo, conseguenti ai problemi stati del solaio e ai crolli dei giorni scorsi. L’insulto che subiscono gli alunni, e i gravissimi disagi per le famiglie, per l’istituzione dei doppi turni e dell’orario ridotto, è solo la punta dell’iceberg di una questione molto più complessa e delicata.

La storia nasce molto più lontano. Ricostruiamo la vicenda. Martedì 26 marzo, in due classi del primo Padiglione dell’Istituto Scolastico comunale, mentre si volgevano regolarmente la attività didattiche, succede che, improvvisamente, pezzi d’intonaco e di pittura si taccano dal solaio, cadendo sui banchetti occupati dai piccoli studenti (ricordiamo che stiamo parlando di classi elementari, quindi frequentate da bambini tra i 6 e 10 anni di età). Prontamente, le maestre provvedono a mettere gli alunni in sicurezza, facendoli uscire in maniera ordinata dalle classi e, a seguito delle comunicazioni e segnalazioni di rito, riorganizzano la giornata di studio dei piccoli allievi, distribuendoli nelle altre classi.

Nella stessa giornata, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione della scuola, scrive al suo Dirigente di aver constatato “all’interno del Padiglione Scolastico … il distacco di più parti delle pignatte del solaio”, prescrivendo altresì “ulteriori verifiche” e numerosi interventi di ripristino. (Clicca sul link in calce all’articolo per leggere tutti i documenti) Non serve essere un tecnico per capire che la situazione descritta dal funzionario è particolarmente delicata e pericolosa. Questa vicenda, scatena tutta una serie di botta e risposta, a suon di carte e documenti che passano tra il Dirigente scolastico e gli uffici del Comune di Succivo e, tutti sono d’accordo sul fatto che il secondo padiglione della scuola ha seri problemi. Prima si chiudono 4 aule, poi si chiude il passaggio, poi si discute sui Massimi Sistemi dell’Universo. Tutte cose giuste, doverose, simpatiche. Salvo il fatto che, nessuno è sfiorato dall’idea d’informare, in modo puntuale e con la corretta delicatezza del caso, la famiglie dei piccoli studenti. Una prima, parvenza di notizia, giunge agli ignari genitori solo lo scorso 5 aprile. Nel bel mezzo della mattinata scolastica, infatti, uno spaventoso boato terrorizza gli alunni. Tempestivo, lungimirante e rassicurante l’intervento delle maestre che, senza cedere al panico e con la ferma lucidità che il caso richiede, rassicurano i bambini dicendo si tratta di una semplice esercitazione.

Il comportamento tenuto dalle maestre è stato veramente encomiabile. Non è semplice gestire una situazione che poteva trasformarsi in tragedia con tanta intelligenza e animo fermo. In maniera ordinata tutti escono dalle aule e si portano all’esterno dei padiglioni. Al termine delle attività didattiche, che però erano già interrotte da alcune ore, rientrando a casa, gli studenti raccontano l’accaduto ai genitori e, solo a questo punto, scatta il caso. Sono necessari ancora due giorni prima che il Sindaco Colella e la sua squadra di Governo si sveglino dal torpore e prendano coscienza della gravità della situazione. Un tempismo che farebbe invidia anche ad un bradipo. Come ben potrete leggere voi stessi, consultando i documenti allegati, l’Ordinanza Sindacale arriva solo il 7 Aprile. La cosa che però ci lascia veramente riflettere è che, per emettere una prima ordinanza, essendo a conoscenza di fatti gravi, il Sindaco ha impiegato ben 12 giorni, mentre, a distanza di solo poche ore, senza alcun elemento nuovo, emette una nuova ordinanza in cui dice che solo a “scopo del tutto preventivo e precauzionale, secondo la diligenza del buon padre di famiglia si è deciso di inibire l’uso” di tutti e tre i padiglioni e non più solo il secondo.

La domanda sorge spontanea: perché si chiudono padiglioni scolastici se non sono interessati da problemi concreti? Apprezzando il “senso di diligenza del buon padre di famiglia” del Sindaco Colella (per fortuna non tutti i padri hanno gli stessi tempi), gli chiediamo se gli istituti comunali sono muniti di idonea certificazione statica. Attendiamo fiduciosi una risposta.

Pasquale Ragozzino

(continua…)

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