Reppubblica.it nella sezione delle Inchieste pubblica il documento difensivo di Tarantini, tuttora in carcere a Poggioreale per la vicenda P4 e la presunta estorsione a Berlusconi. Ecco cosa scrive Tarantini nel suo “memoriale”.
IL DOCUMENTO Il documento, composto di 14 pagine, è stato scritto nella serata di mercoledì scorso, poche ore prima che venisse arrestato. Un memoriale dove naturalmente respinge ogni accusa di estorsione nei confronti del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ma che contiene anche due particolari: due incontri avvenuti in gran segreto proprio con il suo “amico” Silvio Berlusconi che per mesi aveva tentato di vedere da vicino. Incontri che aveva sollecitato a Lavitola il quale non riteneva “opportuno” che Berlusconi ed il suo procacciatore di escort si vedessero per non alimentare altre polemiche di stampa. Ma Tarantini insisteva, voleva vedere a ogni costo il Presidente e alla fine Berlusconi e Lavitola decisero di incontrare Tarantini e sua moglie. Ecco cosa scrive nel suo “memoriale” Tarantini. “
Nell’autunno dell’anno scorso, non sono ora in grado di ricostruire tutte le cadenze temporali (anche perché le ritengo ininfluenti), il Lavitola mi fece sapere che il Presidente (Berlusconi ndr) gradì molto i miei saluti che contraccambiava con affetto e che mi avrebbe certamente aiutato. Ricordo che il Lavitola mi disse anche come il Presidente mi avrebbe potuto eventualmente aiutare, sostenendo mie nuove iniziative economiche. Per il momento, per far fronte alle prime esigenze di vita, iniziai a ricevere settimanalmente, tramite Lavitola, somme di denaro in contanti che mia moglie andava a prelevare in Via del Corso a Roma presso gli uffici di Lavitola. Complessivamente ho ricevuto circa 20 mila euro al mese (oltre ad altre somme per far front ad esigenze extra) fino al mese di Luglio”.
Tarantini giustifica questa richiesta di denaro al Cavaliere con “esigenze di vita”: le sue aziende sono ormai crollate e deve sostenere moglie, figli e mamma vedova. “Sempre nel corso dei nostri incontri, riferii a Lavitola la volontà, ove ovviamente condivisa, di incontrare il Presidente Berlusconi perché il mio desiderio era quello di potere mantenere vivo il mio rapporto di amicizia, visto anche i segni di affetto che ricevo tramite Lavitola. Quest’ ultimo, però, in un primo momento mi disse che non era opportuno che io incontrassi il Presidente Berlusconi perché se ci avessero visto insieme sarebbe potuta scattare una nuova campagna stampa che sarebbe stata nociva per me e per lo stesso Presidente”.
Ma l’imprenditore pugliese insistette ancora e nel novembre del 2010 fu organizzato un incontro a Palazzo Grazioli con Berlusconi dove andò soltanto la moglie di Tarantini. “Lo scopo dell’incontro – scrive Tarantini nel suo memoriale – era quello di ringraziare il Presidente per le disponibilità manifestatee per chiedergli se poteva aiutarlo ancora per lavorare”.
Ma Tarantini voleva vedere ad ogni costo il Presidente Berlusconi e dopo tante insistenze, a marzo scorso “Lavitola accompagnò me e mia moglie dal Presidente Berlusconi ad Arcore, presso la dimora del Presidente a Villa San Martino… L’incontro durò circa un’ora, Berlusconi fu con me affettuosissimo. Lo ringraziai umilmente per i disagi e gli imbarazzi, che – mio malgrado – gli avevo procurato… e mi permisi di richiedere al Presidente Berlusconi un finanziamento di 500 mila euro per riprendere a lavorare”.