Su un totale di 1076 chilometri quadrati monitorati, appartenenti a 57 comuni delle province di Napoli e Caserta che costituiscono la cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, le aree ‘sospette’ ammontano al 2%, per un totale di 21,5 chilometri quadrati, per i quali ‘risulta necessario proporre misure di salvaguardia’. Lo ha indicato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi. Inoltre sono stati individuati 51 siti per i quali “risulta necessario prioritariamente proporre misure di salvaguardia per garantire la sicurezza delle produzione agroalimentare, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo”, si legge nel resoconto preparato dai ministeri di Salute, Ambiente e Politiche agricole. Saranno effettuate entro 90 giorni le indagini che consentiranno di indicare quali sono i terreni ‘no food’ nella Terra dei Fuochi, in Campania. Le indagini serviranno ad identificare anche i terreni destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare in considerazione delle capacità fitodepurative ed i terreni destinati solo a determinare produzioni agroalimentari. Il decreto indica anche che le indagini dovranno essere svolte, partendo dai terreni qualificati nella classe di rischio 5 fino alla classe 2.