Il dramma della Terra dei Fuochi torna in piazza, giusto un anno dopo la prima grande mobilitazione del movimento che in parte ha cambiato volto, perdendo per strada alcuni pezzi e trovandone altri. Angelo Ferillo è l’organizzatore della nuova fase della protesta, quella che vuole denunciare che i roghi tossici, nonostante rassicurazioni e promesse, continuano ancora. ”Siamo in tanti”, dice al termine del corteo che da piazza Dante arriva in piazza Plebiscito, ”cifre non ne facciamo, l’importanza è la qualità delle presenze” mentre la Questura stima in 2500 i partecipanti. ”Assassini, assassini” è lo slogan urlato contro chi perpetua lo scempio ambientale. Le proposte del movimento riguardano l’istituzione di un numero verde unico anti roghi e la creazione di sentinelle dell’ambiente per consentire un rapido intervento nei luoghi a rischio. Tra gli organizzatori ci sono malumori perchè al termine della manifestazione non c’è l’annunciato incontro con il prefetto per l’istituzione di un tavolo di consultazione permanente. Tanti, durante il corteo, indossano le mascherine, sulle magliette stampate per l’occasione si chiede di porre fine allo scempio del territorio. In strada tante mamme con bambini, in carrozzina, mentre un uomo mostra le foto di tre donne: moglie, mamma e sorella morti in due anni di cancro, avvelenate da rifiuti incendiati a cielo aperto. C’è chi ricorda a Ferrillo che oggi non c’è in piazza don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che ha contribuito ad accendere i riflettori sul dramma. ”Oggi – sostiene l’organizzatore – non è il tempo delle polemiche ma delle proposte. Noi abbiamo invitato tutti a partecipare, poi chi c’è c’è”. Nel mirino finiscono Renzi, ”qui è venuto a fare la campagna elettorale”, ”i ministri che sono andati nella parrocchia di Caivano ma poi non hanno fatto niente”, e anche Grillo, ”non ha capito che è finita l’era delle feste di piazza”. La manifestazione arriva nel giorno in cui il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sottolinea che è stata stanziata la prima tranche dei fondi previsti dal ministero, e cioè 25 milioni di euro poche settimane fa. La Regione Campania ricorda che sono partiti in tutta la Terra dei Fuochi gli screening con l’organizzazione dei percorsi diagnostico terapeutici. Ferrillo, dal canto suo, chiede le dimissioni del commissario antiroghi Donato Cafagna: ”nessuno nega il suo impegno ma in due anni non si sono visti risultati”. E sferza anche le forze dell’ordine: ”perchè non vanno a prendere i camorristi che ogni notte, sistematicamente, negli stessi posti, vanno a bruciare i rifiuti”. Ci sono fischi all’indirizzo della Questura, ”oggi c’erano tanti poliziotti per il nostro corteo ma noi non siamo criminali”. In piazza anche Angelo Pisani, presidente della Municipalità Scampia e rappresentante del comitato delle vittime dei morti per tumore. ”L’interesse politico è quello di non risolvere un’emergenza che è peggio dell’Ebola, ogni giorno nei miei uffici arrivano segnalazioni di mamme che non portano a termine la gravidanza e di nascite di bimbi con gravi problemi di salute”, sottolinea.

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