Giallo sulle dimissioni in massa di nove consiglieri comunali di Teverola. Dopo l’atto notarile sottoscritto lo scorso 14 agosto ad oggi il documento non è stato ancora depositato al ufficio protocollo del Comune. Formalmente quindi le dimissioni non sono ancora “efficaci”. Anzi, per meglio dire non “esistono”. Quindi al momento il sindaco Dario Di Matteo è stato sfiduciato solo sotto il profilo politico. Nella giornata di oggi Biagio Lusini, esponente dell’opposizione ed ex primo cittadino si è recato al municipio per formalizzare l’atto dei nove dimissionari ma poi ha fatto dietrofront. Da quanto si apprende la tardiva ufficializzazione delle dimissioni in massa sarebbe dovuta a un vizio formale. Dopo le dimissioni contestuali rassegnate davanti al notaio i consiglieri che hanno gettato la spugna avrebbero dovuto in sua presenza anche delegare uno di loro per protocollare il documento presso il Comune. A quanto pare questo “passaggio” non sarebbe stato fatto. In queste ore quindi i rivoltosi si sarebbero attivati per ovviare al problema. Sarebbero andati a caccia del notaio. Che però è in ferie. Si dice che lo abbiano raggiunto nella località dove sta trascorrendo le vacanze. L’avranno trovato? E soprattutto dove hanno sottoscritto la delega al consigliere-presentatore del documento dei dimissionari? Forse sotto l’ombrellone.

Mario De Michele

 

 

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