Vasta operazione antidroga della polizia in diverse province d’Italia: in esecuzione 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di una organizzazione contigua al clan camorristico Fragnoli-Gagliardi di Mondragone (Caserta) dedita al traffico di stupefacenti (cocaina, crack e hashish).
Secondo le indagini, il gruppo criminale aveva trasformato la villa comunale di Mondragone (ce) in un vero e proprio super mercato dello stupefacente, rendendola di fatto inaccessibile ai cittadini, e dove erano stati organizzati veri e propri turni di servizio durante i quali i pusher, tra i quali anche giovani minori di età, si alternavano per assicurare senza interruzione l’approvvigionamento degli acquirenti, provenienti da tutta la provincia e dal basso Lazio. L’attività di spaccio assicurava quotidianamente all’organizzazione introiti fino a 7 mila euro.
Nel corso delle decine di perquisizioni effettuate questa notte sono stati sequestrati anche un mitra Uzi ed un ordigno rudimentale ed è stato arrestato, per detenzione di armi da guerra e materiale esplosivo, un presunto affiliato al clan Di Lauro di Secondigliano, pregiudicato per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Contestualmente, la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla D.D.A. di Napoli in relazione a beni mobili ed immobili, quote societarie e rapporti bancari, nella disponibilità dei destinatari delle misure cautelari, ritenuti frutto del reimpiego dei proventi delle attività illecite dell’organizzazione.
“La presenza di un affiliato del clan Di Lauro di Secondigliano a Mondragone -ha commentato il procuratore della Dda Federico Cafiero De Raho -conferma ulteriormente che i gruppi camorristici sono sempre in cerca di nuove alleanze per estendere l’area in cui esercitare i loro affari illeciti”. Nel Casertano già qualche anno fa la DDA aveva accertato l’alleanza tra le fazioni Bidognetti e Schiavone dei Casalesi e i clan napoletani dei Mallardo e dei Licciardi, che si concretizzò con il trasferimento di attività criminose e di uomini. “La camorra non è radicalizzata in determinate zone – ha concluso de Raho – ma cerca sempre di espandersi e lo fa tessendo relazioni con altri gruppi camorristici. E’ necessario indagare anche in quei territori che non sono oggetto di faida”.
Sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e armi. In esecuzione anche un sequestro preventivo di beni mobili e immobili, quote societarie e rapporti bancari nella disponibilita’ degli arrestati.