Secondo quanto emerge dal provvedimento cautelare firmato dal Gip di Napoli Vincenzo Alabiso – che ha portato i carabinieri di Caserta ad arrestare sette persone tra cui imprenditori e amministratori pubblici del Comune di Villa di Briano (Caserta) – Nicola Magliulo, fratello dell’attuale primo cittadino, definito nell’ordinanza “il vero sindaco di Villa di Briano”, ragioniere dell’Ufficio Tecnico del Comune casertano dal 1982, era a disposizione del clan guidato da Antonio Iovine per quanto riguarda l’assegnazione degli appalti, così come Arturo Ciccarelli, responsabile dell’Utc a Villa di Briano dal 2002. Erano loro, scrive il Gip, a rendere possibile l’aggiudicazione delle gare pubbliche alle ditte del clan, come quelle degli indagati Gianluca Pagano, Antonio Cecoro, Pietro Pirozzi, coinvolto anche nell’inchiesta sulla Cpl Concordia, e Paolo Caterino, cugino dell’ex boss Antonio Iovine. A Pirozzi, è emerso, è stata aggiudicata la gara per lo svincolo di Villa di Briano, tuttora in costruzione, della superstrada statale Nola-Villa Literno, un lavoro da 2 milioni e 420mila euro di cui 1,9 milioni di euro di fondi regionali. Il metodo era semplice: i due amministratori, quando la gara d’appalto era ancora in corso, aprivano le buste sigillate contenenti le offerte presentate delle ditte “pulite”, e consigliavano alle aziende colluse, tramite i fedelissimi di Iovine e del suo luogotenente Corrado De Luca, come Benito Lanza, trait union tra clan e comune, Nicola Coppola e Antonio Cerullo, la percentuale di ribasso utile per vincere la gara e ottenere l’affidamento. Dalle indagini è emerso che Ciccarelli sarebbe stato pagato per ogni appalto affidato alle ditte di Iovine 5milioni di lire, poi diventati 5mila euro, cresciuti quindi fino a 10mila euro. Nicola Magliulo non avrebbe invece ottenuto soldi per i servizi resi. L’indagine è partita nel 2008 durante la caccia degli inquirenti all’allora superlatitante Antonio Iovine; emerse così come il comune di Villa di Briano fosse controllato dal clan. Dopo l’inizio della sua collaborazione, nel maggio del 2014, Iovine ha poi confermato la capacità di condizionamento dei suoi uomini verso gli amministratori comunali di Villa di Briano. Dall’inchiesta non è comunque emersa la vicinanza del sindaco Magliulo.

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