Un’altra fake news sulla “Riapertura delle scuole dal 21 ottobre”. Mentre si susseguono i sit-in di protesta davanti alla Regione Campania, stamattina nei messaggi WhatsApp dei genitori ha cominciato a girare un file con una nota a firma del Governatore Vincenzo De Luca che annuncia la ripresa delle lezioni in presenza. Tutto falso. La Regione smentisce e minaccia denunce se si riesce a risalire al responsabile. “Una ennesima fake news riguardante una falsa ordinanza sulla scuola sta girando nei gruppi e nelle chat dei social. Nessun provvedimento ulteriore è stato preso sulla scuola e rimangono in vigore le ordinanze già comunicate e pubblicate”, si legge in una nota dell’Unità di crisi della Campania per la gestione dell’emergenza Covid. “Si invitano tutti ad attenersi alle comunicazioni ufficiali provenienti dall’Unità di Crisi, a consultare il sito della Regione Campania e tutti i canali social ufficiali in modo da avere riscontro sulle attività e i provvedimenti messi in campo per contrastare l’epidemia. Gli autori delle fake news saranno denunciati alle autorità competenti”, conclude la nota. Si spera che questi idioti, che nella mattinata hanno generato il caos tra moltissime famiglie, vengono scovati e puniti. Non si capisce come in una fase così delicata a qualcuno vengo in mente di fare brutti scherzi. Demenza totale.
Intanto questa mattina è scaduto il termine per la Regione Campania di fornire al Tar regionale una integrazione di documentazione relativa ai dati sui contagi in ambito scolastico che hanno determinato l’ordinanza regionale di chiusura delle scuole. Un gruppo di cittadini ha, infatti, presentato ricorso d’urgenza contro il provvedimento del presidente della Giunta regionale rivolgendosi al Tribunale amministrativo, rappresentati dagli avvocati Felice Laudadio e Alberto Saggiomo. Con il ricorso viene impugnata la parte dell’ordinanza, la numero 79, la quale dispone che “con decorrenza dal 16 ottobre 2020 e fino al 30 ottobre 2020”, “in tutte le scuole dell’infanzia sono sospese l’attivita? didattica ed educativa, incompatibile con lo svolgimento da remoto; nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attivita? didattiche ed educative in presenza”. Il ricorso viene motivato con il “danno grave e irreparabile” dovuto alla “lesione del diritto all’istruzione degli stessi figli”.
Nel frattempo alcune scuole stanno verificando se l’ultimo Dpcm del Governo possa prevalere sull’ordinanza regionale di Vincenzo De Luca, che il 15 ottobre ha chiuso tutte le scuole della regione fino al 30 ottobre ( riaprendo poi, con un’integrazione solo nidi e asili).
L’ORDINANZA FALSA