Niente gol e nessuna emozione tra Avellino e Crotone che insieme ai seimila spettatori del “Partenio-Lombardi” all’inizio della partita hanno onorato con un minuto di silenzio le vittime degli attentati di Bruxelles. La divisione della posta in palio vale però molto di più per i rossoblu’ calabresi, che restano in corsa per la promozione diretta in serie A insieme alla capolista Cagliari. I padroni di casa, guidati da Marcolin che in settimana è subentrato all’esonerato Tesser, restano infatti distanti dalla zona play off che pure, fino ad alcune settimane fa, sembrava alla loro portata. Il nuovo allenatore biancoverde ha schierato Castaldo unica punta e modificato in parte il ruolo di Insigne, meno trequartista che con Tesser e più utilizzato come quarto di centrocampo. Novità che se hanno consentito all’Avellino una migliore fase di filtro difensivo, poco e nulla hanno inciso in quella offensiva. Infatti in avanti il Crotone, sin qui a segno con 52 reti, in pratica non si è quasi mai visto anche se va detto che alla squadra guidata da Juric mancavano Budimir, Ricci e Martella. Per la cronaca, da segnale le uniche due conclusioni degne di nota, entrambe dell’Avellino: la conclusione a rete di Paghera (21′ st) che dopo un batti e ribatt in in area finisce di pochissimo a lato e quella di Gavazzi (31′ st) che ha calciato in corsa un tiro finito di poco alto sulla traversa.