La prima notizia (scontata) è che il Napoli si qualifica per la semifinale di Europa League. La seconda notizia (sorprendente) è che la squadra di Benitez, dopo la vittoria per 4-1 all’andata, in Germania, pareggia con il Wolfsburg al ritorno (2-2), ma lo fa giocando soltanto nel secondo tempo. E nel primo tempo? Azzurri non pervenuti. Se l’Uefa mettesse in palio un premio per uno spezzone di partita più brutto dell’ anno, il primo tempo di Napoli-Wolfsburg, non avrebbe avversarie nella stagione in corso. Il calcio è così: la gara d’andata aveva riservato spettacolo ed emozioni a raffica, al San Paolo, invece, nel primo tempo le due squadre fingono di giocare con il pallone. In realtà tutti, anche i tedeschi, sanno che il risultato di sette giorni fa alla Volfswagen Arena, è quasi impossibile da ribaltare. La squadra di Hecking sembra provarci seriamente soltanto per una ventina di minuti iniziali, ma una formidabile parata di Andujar al 2′ su…tentativo di autogol di Mesto, scoraggia anche gli ospiti. Benitez, a parte Mesto al posto di Maggio, schiera la stessa formazione di sette giorni fa. Il tecnico tedesco, invece, mescola le carte anche perché è costretto a fare a meno di Schurrle e De Bruyne, entrambi infortunati. L’ex juventino Bendtner viene piazzato al centro dell’ attacco, sostenuto da Caligiuri, Arnold e Perisic. Ed in effetti il Wolfsburg riesce più di una volta a presentarsi minaccioso davanti ad Andujar, ma il risultato nel primo tempo non si sblocca. Il Napoli adotta nella prima frazione di gioco una tattica attendista che, in fondo, si può anche capire. I tedeschi per passare il turno devono vincere 4-0 e gettarsi all’attacco a testa bassa, offrendo il fianco ai contropiede veloci degli avversari, è giustamente l’ultima cosa che Benitez desidera in una serata come questa, da vivere in tranquillità e senza patemi d’animo. Il problema è che gli azzurri non hanno alcun pathos agonistico e sembra che siano scesi in campo soltanto per timbrare il cartellino della presenza. Per vedere un tiro verso la porta di Benaglio bisogna addirittura aspettare il finale del primo tempo quando, imbeccato da Ghoulam, ci prova Higuain con una conclusione che finisce a lato. Nel secondo tempo gli azzurri tornano in campo trasformati e mettono in vetrina gioco, aggressività, rabbia agonistica. E’ così che i padroni di casa trovano due gol di vantaggio con Callejon e Mertens e mettono in freezer la qualificazione. La vittoria, però, se la lasciano sfuggire di mano per due leggerezze difensive, due dormite dei centrali e di Albiol in particolare, che consentono ai tedeschi con conclusioni di testa, prima di ridurre lo svantaggio e poi di pareggiare. Nulla di grave, per la verità, ma una vittoria avrebbe dato più soddisfazione ai tifosi e più punti al ranking. Il Napoli ritrova la semifinale dopo 26 anni, quando vinse l’allora coppa Uefa.

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