La corsa del Napoli si ferma a Bergamo nel modo più rovinoso possibile. L’Atalanta rifila tre gol ai distratti partenopei, che vedono più lontano l’obiettivo del secondo posto. Colpa soprattutto di un turnover che toglie spirito combattivo alla squadra, oltre che svuotarla di contenuti tecnici. Lasciare in panchina Higuain per un’ora e Hamsik tutta la partita è un lusso che nemmeno Benitez si può permettere.
I bergamaschi, al contrario, mordono ogni pallone e capitalizzano tutti gli errori marchiani dei biancazzurri. Prima una papera di Reina, poi gli svarioni di Inler e Fernandez regalano a Denis (doppietta) e Maxi Moralez l’opportunità di colpire e infierire. Vero che il Napoli aveva in testa la sfida di Coppa Italia con la Roma, ma viene da chiedersi se era il caso di sottovalutare una trasferta storicamente complicata come quella di Bergamo. La lezione è stata durissima, con un punteggio che fotografa in modo impietoso la supponenza del Napoli e l’eccezionale praticità dell’Atalanta, costruita a immagine e somiglianza di Colantuono, uno che non si rilassa nemmeno quando dorme. Il Napoli, invece, si è svegliato solo dopo il terzo ceffone. Troppo tardi per evitare la figuraccia. Benitez sbaglia già in partenza, schierando in attacco Pandev e l’oggetto misterioso Zapata. Colantuono conferma il solito 4-4-1- 1 e rilancia Denis dal primo minuto dopo la panchina di Torino. Sarà proprio lui, il grande ex, a spaccare il match. Cigarini è influenzato e va in panchina. Il Napoli parte piano, l’Atalanta appare subito piu frizzante. Ma i nerazzurri non pungono e i primi a farsi pericolosi sono gli ospiti: al 18′ Mertens sfiora il palo con un sinistro radente. La risposta arriva con un colpo di testa di Bonaventura, alto sopra la traversa. Intanto dalla curva atalantina piovono bombe carta. Un operatore resta ferito alla mano e viene accompagnato in infermeria. Il resto dello stadio si dissocia e fa partire un coro contro gli ultras. Mentre lo speaker minaccia la sospensione della gara, in campo si vivono secondi di apprensione per uno scontro aereo tra Consigli e Yepes. Si rialzano entrambi ma il colombiano rimane stordito: dentro Lucchini al suo posto. Nel frattempo gli ultras finiscono le munizioni, si prosegue senza altri botti. La partita si trascina senza emozioni, con il Napoli che prende l’iniziativa e l’Atalanta a chiudere diligentemente ogni spazio. Il pubblico si infiamma per una caduta in area di Moralez e un sospetto tocco di mano di Inler, ma Rizzoli fa proseguire. L’equilibrio si spezza a inizio ripresa dopo un doppio errore napoletano: Dzemaili sbaglia il disimpegno, Moralez intercetta e serve Denis in verticale. L’argentino fa partire un destro velenoso, la palla schizza sul terreno bagnato e passa sotto le mani di Reina: Atalanta in vantaggio. Benitez inserisce Higuain al posto dell’evanescente Zapata, ma l’occasione del pari capita a Mertens, che sul cross di Pandev calcia fuori a due passi dalla porta. Higuain ci prova da lontano al 17′, Consigli devia in angolo. L’Atalanta si ributta in avanti e raddoppia al 20′: Inler svirgola il rinvio, la palla rimbalza verso Denis, che controlla e segna il 2-0 con un potente diagonale. Mertens va giù in area a tu per tu con Consigli, Rizzoli lo ammonisce per simulazione. Altri cinque minuti e arriva il 3-0: sulla sponda di Denis, Fernandez scivola e spalanca la porta a Moralez, che anticipa Reina e mette dentro. Il Napoli è sotto choc. Pandev prova a scuoterlo con un’azione personale, ma Consigli respinge. Gli ultimi assalti non scalfiscono l’Atalanta, il Napoli ammaina mestamente la bandiera. Meglio concentrarsi sulla Coppa Itali