Respira Rafa Benitez. Per sorridere c’è tempo (“Quando ne vinceremo cinque di fila”, scherza), ma intanto il suo Napoli si è rimesso in moto: “Vincere aiuta, perdere no. Però noi dobbiamo ritrovare la serenità non per un singolo risultato, ma perché abbiamo un progetto, un’idea da seguire”. Perché gli azzurri visti a Reggio Emilia, soprattutto nel secondo tempo, sono ancora lontani parenti di quelli dell’anno scorso: “Dobbiamo lavorare ancora, ma oggi è un segnale positivo per il futuro. Adesso sappiamo qual è la chiave, dobbiamo ripeterla ogni partita”. E le chiavi si chiamano difesa e gioco di squadra: “Abbiamo lavorato tutti insieme per non prendere gol, da Higuain a Rafael”, spiega Benitez, che elogia Britos (“Ha voglia di vincere, ha dato tantissimo”) e soprattutto Gargano: “Visto che carattere? E’ anche per questo che abbiamo deciso di tenerlo con noi”. Poi, sulle polemiche dei giorni scorsi, Benitez parla chiaro: “Ognuno è professionista qui. Voi giornalisti e io. Faccio l’allenatore da 28 anni e invece è sembrato che sia capitato qui per caso. Bisogna avere rispetto per tutti”. Eusebio Di Francesco rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria e soprattutto il suo Sassuolo non segna dalla prima di campionato: “Peccato, avremmo meritato il pareggio. Abbiamo concesso poco al Napoli e Consigli non ha fatto una parata”. E ai suoi manda a dire di avere più coraggio: “Dobbiamo osare, avere maggiore spregiudicatezza. Gioco apposta con tre attaccanti e pretendo che siano incisivi in determinate situazioni”. Infine assolve Zaza sulla palla persa che ha portato al gol decisivo di Callejon: “Non so se fosse fallo, ma in ogni caso c’era tempo per recuperare. Invece i movimenti che abbiamo fatto non mi sono piaciuti per niente”.


 

 

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