“Ho 34 anni e per il mestiere che faccio non mi ritengo vecchio, ma maturo. So dove posso spingermi e credo di avere davanti ancora tre anni ad altissimi livelli”. Lo afferma il portiere e capitano della Juventus, Gianluigi Buffon, che in un’intervista a Sport Mediaset XXL traccia il bilancio dell’anno che sta per chiudersi e allontana l’ipotesi di appendere le scarpe al chiodo. “Il 2012 è stato un anno ricco di soddisfazioni sportive personali e non, una di quelle annate che ricorderò per tanto tempo âÇô dice il numero uno juventino -.
Dopo due settimi posti consecutivi, abbiamo realmente sorpreso anche noi stessi e fatto qualcosa di memorabile. Frutto del lavoro, del sudore e con la fortuna di essere guidati da un grandissimo allenatore”. Non c’è stata solo la Juventus nel 2012 di Buffon. Nell’album dei ricordi c’è anche lo splendido Europeo con la maglia della Nazionale, un sogno che si è infranto solo all’ultimo atto di fronte all’invincibile Spagna: “Nessuno si aspettava che riuscissimo ad arrivare in finale âÇô prosegue il portiere bianconero -. E’ vero, non è come vincere, ma ai nastri di partenza sfido chiunque a dire che nei pronostici eravamo i favoriti, o anche da finale”. Nessun dubbio su chi sia il miglior giocatore del mondo: “Penso sia impossibile non dire che sia Messi, ha dei numeri quasi illegali dalla sua parte – conclude Buffon.-. E’ difficile che possa ricapitare un essere umano che riesca a ripetere certi numeri. Però è un attaccante: per esempio penso che Andrea Pirlo, come qualità, non abbia nulla da invidiare a nessuno, ma nel mondo del calcio le copertine sono per chi fa gol”.