Stephan El Shaarawy salva Allegri. Nel giorno del suo ventesimo compleanno, il ‘Faraone’ fa un regalo a squadra e tecnico, salvandolo da un esonero quasi certo in caso di ennesimo flop dei rossoneri. Il Milan batte uno a zero il Genoa e interrompe cosi’ la serie negativa di tre sconfitte consecutive affidandosi alla sua stella piu’ lucente, l’unico in grado di dare una svolta in un grigiore generale che ha colpito la quasi totalita’ della formazione di casa.
Brutta la prova di Pato, al rientro da titolare dopo otto mesi di assenza, da incubo un paio di disimpegni di Zapata in difesa, poco produttivo il centrocampo con Montolivo e un inguardabile De Jong. Il ‘Faraone’, alla sua sesta rete in campionato, rimanda ogni processo ed e’ questo il suo merito piu’ grande. Oltre al gol, facile facile su invito di Abate (partito in sospetto fuorigioco prima di porgere l’assist al compagno), il ragazzo del ’92 strappa applausi per la volonta’ con cui si va a prendere il pallone nella propria meta’ campo, unico metodo per entrare in possesso della sfera quando gli altri non riescono a servirlo. In piu’ grinta, classe, dribbling, tutto il repertorio di un ragazzo che e’ diventato simbolo e trascinatore del Diavolo. La vittoria e la prestazione dell’attaccante sono le uniche note positive della serata per il Milan. Il comune denominatore col recente passato resta infatti la scarsa qualita’ del palleggio, contro una squadra venuta a San Siro a difendere lo 0-0, molto diversa dalle idee calcistiche di Delneri. Il tecnico, appena arrivato sulla panchina del Grifone, ha contrastato i padroni di casa con un baricentro molto basso e un solo uomo in attacco, Ciro Immobile, a cui non arriva un pallone giocabile. I rossoneri hanno cosi’ avuto buon gioco nel proteggere Amelia, pur faticando tremendamente a colpire Frey, che effettua una sola parata in 90′. Il gol decisivo di El Shaarawy rimette comunque in corsa Massimilano Allegri, che ha tremato fino a tredici minuti dalla conclusione, e potrebbe regalare un minimo di sicurezza in piu’ ad una compagine attanagliata dalla paura. La classifica si muove, tre punti che valgono oro e portano la squadra a quota dieci, ma che soprattutto fanno morale. La partita e’ scarna di emozioni a causa dei tanti errori in appoggio da ambo le parti. Pochissime le occasioni da rete, il Genoa ha concluso verso la porta di Amelia solo da fuori area, non riuscendo mai a sorprendere il portiere avversario. La palla gol piu’ nitida per gli ospiti l’ha creata paradossalmente Zapata, regalando al 16′ ad Antonelli l’occasione per mandare in porta Immobile. Sul cross dell’esterno mancino, il centravanti ha pero’ trovato solo un rimpallo sfavorevole. Piu’ difficile l’impresa per il Milan, vista la disposizione difensiva di Delneri. Solo qualche cross basso del solito El Shaarawy non raccolto in area di rigore dai compagni. In piu’ Allegri e’ costretto al primo cambio al 42′ per l’infortunio ad Antonini, che ha abbandonato il terreno di gioco toccandosi la coscia sinistra. Anche nella ripresa i rossoneri hanno impensierito Frey in una sola circostanza prima del gol di El Shaarawy, con una conclusione di Abate al 9′ respinta di piede. Il tabellino e’ la dimostrazione di quanto gli attaccanti del Milan non siano riusciti a trovare la quadratura del cerchio. Pato su tutti e’ stato incapace di dialogare con i suoi compagni. Anche dopo il gol, l’unica chance l’ha costruita Emanuelson spedendo alto il pallone su invitante cross di Constant. In compenso il Genoa e’ stato ben contenuto nei tentativi finali, inutile l’ingresso di Jorquera per puntellare l’attacco. Il triplice fischio e’ liberatorio per tutti, Allegri in primis. L’allenatore puo’ continuare nel suo difficile compito per rimettere in sesto una squadra la cui crisi non e’ stata certa risolta stasera.