Anche se attenuato, il verdetto emesso dalla commissione disciplinare che ha inflitto 5 punti di penalizzazione – contro la richiesta iniziale del procuratore di 9 punti – cade come un macigno sulla Juve Stabia. Tre anni di squalifica all’ex amministratore unico delle vespe, Roberto Amodio, all’epoca direttore sportivo della squadra. ”Non ce l’aspettavamo, mi sento come investito da un tir, ma restiamo fiduciosi nella giustizia e presenteremo appello perche’ convinti della nostra innocenza – commenta il presidente della societa’ gialloblu’, Franco Manniello – Confidiamo di dimostrare la nostra estraneita’ ai fatti contestati gia’ nel primo ricorso”.
I tempi di attesa saranno brevi. Il ricorso della Juve Stabia sara’ presentato nelle prossime 48 ore e l’esito si attende entro 15-20 giorni. La disciplinare ha inflitto inoltre al Sorrento (prima divisione) due punti di penalizzazione. I fatti risalgono alla partita del 5 aprile 2009 Juve Stabia-Sorrento. Riguardo ai tesserati, 3 anni e 6 mesi di squalifica a Cristian Biancone, che venne arrestato con l’accusa di aver alterato il risultato della gara. L’indagine della giustizia sportiva prese il via in seguito alle mosse di quella penale ordinaria, quando ad ottobre del 2010 Biancone venne arrestato su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, con l’accusa di aver alterato JuveStabia-Sorrento del 5 aprile 2009 (gara finita 1-0 per i gialloblu’), quando militava nella squadra sorrentina. ”Dalla tifoseria – aggiunge Manniello – abbiamo ricevuto attestazioni di grande solidarieta’, cosi’ pure dalle forze politiche e i ragazzi, i calciatori, sono tranquilli. Hanno illimitata fiducia in noi”. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio: ”La Juve Stabia – afferma – e’ una societa’ sana che sta conquistando risultati importanti, supportata da una tifoseria esemplare, che non merita, come non lo merita la citta’ di Castellammare di Stabia, una punizione per i fatti che l’hanno danneggiata non certo agevolata. Per questo motivo siamo fiduciosi che la penalizzazione possa essere mitigata, se non cassata, in appello”.