E’ morto nella sua Vaiano, Fiorenzo Magni. Soprannominato il Leone delle Fiandre, fu il “terzo uomo” dell’epoca d’oro del ciclismo italiano, rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali.

Vinse tre Giri delle Fiandre consecutivi e tre Giri d’Italia. Era nato a Vaiano nel 1920 e il 7 dicembre avrebbe compito 92 anni. Magni da giovane lavoro’ nella piccola impresa di trasporti del padre a Vaiano, facendo le consegne in bicicletta. Un po’ alla volta la bici divenne una passione e nel 1936 inizio’ a gareggiare con l’Associazione Ciclistica Pratese. Passo’ dilettante nel 1938 con l’Associazione Ciclistica Montecatini Terme dove gareggiava anche Alfredo Martini. Si mise subito in luce conquistando molti successi e si guadagno’ la convocazione in Nazionale per i Mondiali di Varese del 1939, poi annullati a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Continuo’ comunque a gareggiare e nel 1940 vinse il Giro della Provincia di Milano, corsa a cronometro in coppia con Ortelli. Gli ottimi risultati da dilettante lo fecero notare dalla Bianchi che lo assunse come professionista nel 1940. Passo’ professionista, ma nel 1946 non gareggio’ perche’ squalificato dall’UVI per l’adesione al fascismo e per aver gareggiato sotto falso nome. Torno’ alle corse nel 1947 piazzandosi settimo alla Milano-Sanremo e nono al suo primo Giro d’Italia. Nel 1948 vinse il Giro d’Italia. La vittoria ebbe pero’ degli strascichi polemici: la Bianchi accuso’ Magni di aver beneficiato di spinte irregolari sulla salita del passo Pordoi, durante la decisiva tappa da Cortina a Trento, e la giuria gli inflisse quindi una penalizzazione di due minuti. Magni riusci’ comunque a conservare la maglia rosa con undici secondi di vantaggio su Ezio Cecchi, ma fu duramente contestato dal pubblico all’arrivo al Vigorelli. Le sue caratteristiche di passista e discesista lo portarono a vincere tre Giri delle Fiandre consecutivi (dal 1949 al 1951), dai quali derivo’ il famoso soprannome. Nel 1951 e nel 1955 vinse altri due Giri d’Italia; l’ultima maglia rosa, conquistata a quasi 35 anni, lo rende tuttora il piu’ anziano vincitore del Giro. Negli ultimi anni di attivita’ fu un acceso fautore delle sponsorizzazioni delle squadre ciclistiche da parte di industrie extraciclistiche. Ritiratosi dalle corse conservo’ a lungo posizioni di rilievo in ambito dirigenziale. Fu Commissario tecnico della Nazionale, poi presidente dell’Associazione Corridori ed infine presidente della Lega del Professionismo. Era presidente della Fondazione del Museo del ciclismo del Ghisallo. Nel 2004 e’ stato insignito del Collare d’Oro al Merito Sportivo.

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