Armero? “Buono in prospettiva”. Cuadrado? “Ha fatto bene al Lecce, mica al Milan o nella Juve”. Kucka? “Se son rose fioriranno”. Così il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha fatto oggi il punto sul mercato azzurro commentando, nel giorno del raduno della squadra a Castel Volturno, alcune voci che si rincorrono in questi giorni. Oggi nel raduno l’unico volto nuovo era quello di Lorenzo Insigne, tornato dal prestito. Ma De Laurentiis invita i tifosi a coltivare la pazienza.
“Non abbiamo – ha detto a Radio Marte – nessuna fretta, vediamo anche come si rafforzano gli altri, poi valutiamo bene cosa serve e come collocarlo nello scacchiere della squadra, visto che i nuovi acquisti non devono rovinare un equilibrio che abbiamo costruito in questi anni. Ci siamo migliorati anno dopo anno, non abbiamo bisogno di un mercato ad effetto”. De Laurentiis ha commentato poi i nomi di Armero, Cuadrado e Kucka: “Per quest’ultimo – ha detto – con il Genoa ci sono ottimi rapporti, se son rose fioriranno. Armero è uno di quelli che stiamo studiando, ma gioca a sinistra e dobbiamo chiederci se vogliamo penalizzare Zuniga e Dossena. Armero in prospettiva sta comunque nella lista nelle discussioni tra me e il presidente dell’Udinese Pozzo. Cuadrado è uno che ha fatto un ottimo campionato a Lecce, ma non a Napoli, ne all’Inter o alla Juventus. Quindi verifichiamolo per il futuro: ci piace molto è giovane e potrebbe essere una delle amichevoli situazioni da discutere con mio amico Pozzo”. In generale De Laurentiis ha spiegato che il Napoli punterà sui giovani: “Bisogna investire sui giovani – ha detto – farli crescere, ecco perché non ho avuto timori a inserire Insigne in rosa, così come non avrei avuto timore di inserire Verratti se avesse giocato. Quando invece ho sentito che sarebbe rimasto un anno a Pescare mi sono defilato. D’ora in poi sarà molto importante il monitoraggio su tutti i mercati e bisognerà comprare, comprare, comprare a prescindere da esigenze specifiche: bisogna saper comprare e parcheggiare altrove i giocatori per poi riportarli in casa o venderli, magari lucrando”.