Tre turni di squalifica al Primavera della Juve Matteo Gerbaudo, che al termine della finale di ritorno di Coppa Italia a Napoli, si era rivolto al pubblico locale con gesti provocatori e volgari. E dalla Juve arrivano le scuse: “Queste cose, soprattutto nel calcio giovanile, non dovrebbero verdersi – le parole di Gianluca Pessotto,
viceresponsabile del settore giovanile bianconero – Certi gesti non appartengono alla Juve”.
Il tecnico della formazione giovanile bianconera, Marco Baroni (tra l’altro in passato giocatore anche del Napoli), si era prodigato a lungo per scongiurare e poi reprimere reazioni eccessive di ogni tipo dei suoi. Aveva infatti ripreso Padovan, compagno di Gerbaudo, quando, dopo il gol, aveva esultato davanti ai tifosi azzurri facendo il segno delle orecchie per zittire il pubblico (gesto peraltro non nuovo, ma Toni, l’ultimo della serie a esultare così, lo rivolgeva ai propri tifosi e non a quelli avversari). “Lo posso capire – ha spiegato a fine partita Baroni a proposito di Padovan – perché la tensione era tanta e i ragazzi avevano ancora in mente la finale dello scorso anno persa in casa con la Roma. Ma non posso giustificarlo: sono gesti che non si fanno”. Poi, dopo la squalifica, sono arrivate anche le scuse di Pessotto, “perché queste cose, soprattutto nel calcio giovanile, non dovrebbero vedersi. Ci spiace, perché i ragazzi devono pensare solo a giocare e a concentrarsi su quanto accade campo. Certi gesti non appartengono alla Juventus”. Baroni, cui probabilmente è sfuggito il gesto di Gerbaudo, nella concitazione dei festeggiamenti finali, non ha voluto commentare il provvedimento disciplinare, preferendo dedicarsi all’analisi tecnica.