È arrivato a Torino con un investimento di 94 milioni di euro, una cifra che giustifica sogni in grande, soprattutto se affiancata da altri grandi acquisti. Benatia, Dani Alves, Pjanic e tanti altri, ma che fanno quasi da contorno ad un acquisto quasi a tre cifra. E nemmeno importa la cessione di Pogba, per altro poco rimpianto ad oggi viste le pessime prestazioni di Manchester. Higuain è arrivato dal Napoli con 36 gol in 35 partite, un bottino che sembra poter ampiamente garantire quanto meno un risultato storico: il sesto scudetto di fila, sarebbe una prima volta assoluta dalla nascita della Serie A. Dalle parti del Vesuvio non l’hanno presa benissimo, motivo in più sotto la Mole per godere del suo arrivo. L’obiettivo dichiarato dei bianconeri è però uno, vincere la terza Champions League della propria storia: manca da vent’anni, due anni fa fu sfiorata con la finale di Berlino contro il Barça, ma nonostante i vari Pirlo, Vidal e Tevez sembrava ancora una Juventus acerba per competere contro i marziani di Luis Enrique.

Oggi la terza Juve di Allegri sembra matura, pronta ad un salto di qualità che l’anno scorso era mancato sul più bello, a pochi minuti da una rimonta scottante subita all’Allianz Arena dal Bayern Monaco. Una rosa infinitamente più lunga frutto di un mercato estivo senza precedenti, con 162 milioni di euro investiti e con un pezzo da 90 (o da 94 per la precisione) ad affiancare un Dybala sempre più consapevole e al centro del progetto tecnico.  Cifre astronomiche se rapportate a quelle delle principali rivali allo scudetto, come dimostra il resoconto globale del mercato estivo stilato da Bwin.

 

Eppure dando un occhiata ai numeri di Higuain in Champions non sembrano essere quelli di un giocatore determinante in Europa come in campionato. Al Real Madrid ci ha messo ben quattro anni prima di segnare nella coppa dalle grandi orecchie: 14 partite e 0 gol nei primi tre, 2 nelle 7 dell’anno successivo. Ne segnerà altri sei nei tre anni seguenti, in 27 partite. Un bottino esiguo di 8 reti in 48 gettoni, partite che nel territorio nazionale vedrebbero il Pipita segnare tranquillamente oltre i trenta gol.

Proprio al Napoli il suo rendimento europeo è migliorato, con 5 reti in 7 partite, decisamente una media più da Higuain: all’esordio con la Juve contro il Siviglia il suo tabellino si è infranto contro la traversa. E’ da lui che Allegri e tutta la società si aspettano venga giustificato l’enorme investimento fatto: lo Scudetto ormai va’ stretto, i bianconeri sono attesi al varco ed è anche dimostrato dalle quote bwin che la danno a 10, appena dietro Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid.

Per essere davvero Pipita, anche a Torino, dovrà brillare oltre confine: per sfatare un tabù ormai lungo due decenni.

 

 

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