Dopo la scalata in Italia, l’Europa della Champions League, con debutto in casa dei campioni in carica, per misurare forze e ambizioni, e soprattutto scoprire la verita’ che racchiude la Juventus edizione 2012/13. Dopo tre anni di ingloriosa assenza, la Vecchia Signora ritorna nella piu’ illustre delle coppe, e lo fa dalla porta principale, con lo scudetto appuntato al petto. ”Un’impresa epica”, spiega Gianluigi Buffon, curioso di tornare a misurarsi con i migliori del continente.
Consapevole che il cantiere bianconero e’ ancora aperto, e che per esperienza e qualita’ la Juve parte in seconda fila. Ma anche con tanto orgoglio per il ritrovato spirito di una squadra che ora fa del collettivo la sua arma in piu’. E che non arrossisce nel confronto con la Juventus vincitutto di ‘lippiana’ memoria. ”Quella Juventus otteneva grandi risultati grazie alle sue individualita’ di talento – l’analisi del portiere che domani contro il Chelsea festeggia le 400 presenze in bianconero -. Oggi abbiamo meno fuoriclasse in squadra ma siamo piu’ compatti e con un sistema di gioco piu’ efficace, che in Europa ci puo’ avvantaggiare”. La squalifica di Antonio Conte e’ stata confermata anche dalla Uefa, cosi’ in conferenza stampa allo Stamford Bridge si presenta Massimo Carrera. ”Siano contenti di tornare in Champions – le parole del viceallenatore, gia’ campione d’Europa con la maglia bianconera -, sara’ un banco di prova importante anche se sappiamo di dover sempre migliorare. Abbiamo la consapevolezza di chi siamo, ma giocare contro i detentori e’ un esame in piu”’. Identico il ragionamento di Buffon, intriso di realismo e spregiudicatezza, e con l’obiettivita’ di chi e’ consapevole di non avere i favori del pronostico. ”Partiamo dietro a due o tre squadre, poi saranno i dettagli e il caso a fare la differenza – l’ammissione del n. 1 -. Comunque la cosa piu’ importante e’ poterci confrontare con i migliori per scoprire meglio la nostra forza. Siamo una squadra emergente, composta da giocatori giovani e non, con un grandissimo futuro. C’e’ grande curiosita’ perche’ arriviamo dagli esaltanti risultati dello scorso anno”. ”Giocare in casa dei campioni d’Europa – spiega – significa alzare l’asticella delle difficolta’. Ma e’ stimolante perche’, anche se la verita’ certe volte puo’ far male, e’ sempre meglio conoscerla. Domani, ma anche le altre partite del girone, ci diranno in maniera piu’ definitiva chi siamo e fino a dove possiamo osare”. Anche perche’ il tempo passa, anche per ”leggende” – come ama definirle la stampa britannica – quali lo stesso Buffon e Andrea Pirlo. ”Sappiamo che non ci attendono altre dieci Champions League e se finalmente ne voglio vincere una sara’ il caso che mi dia una mossa”, scherza il capitano bianconero, prima di dedicare la chiusa ai prossimi avversari. ”Prima di vincere la scorsa stagione, il Chelsea era sempre stato considerato tra le squadre da battere. Invece ha trionfato proprio quando sembrava una squadra in decadenza. E’ il paradosso del calcio, anzi il bello del calcio. Non erano i piu’ forti ma hanno vinto meritatamente”, la chiusura del capitano azzurro. E mentre lo dice, un pensiero alla sua Juventus operaia non puo’ non farlo.