La partita perfetta esiste e l’ha giocata il Milan contro l’Arsenal: i rossoneri hanno dominato e battuto per 4-0 i Gunners, ipotecando in modo cospicuo il passaggio ai quarti di finale di Champions League. Massimiliano Allegri puo’ essere fiero di se stesso e della squadra che ha dato vita alla sua miglior prestazione stagionale. La scelta di schierare Kevin Prince Boateng come trequartista alle spalle del duo Ibrahimovic-Robinho si e’ rivelata azzeccata. Decisamente una serata in cui ogni cosa fila liscia e tutti sono al posto giusto componendo il puzzle della vittoria: grinta, carattere, tecnica e molta concretezza sono gli ingrediendi del piatto da maestri servito all’Arsenal di Arsene Wenger.

Il tecnico dell’Arsenal se la deve prendere con se stesso: i Gunners spenti e senza anima, noiosi (come da antica tradizione), lenti e prevedibili. Allegri finalmente si distende e si gode una serata di festa con il viatico di Silvio Berlusconi, a testimonianza di una vicinanza e di un sostegno preannunciati gia’ alla vigilia con l’arrivo di Barbara a Milanello. Obiettivo centrato e, con la mezza battuta d’arresto della Juventus in campionato, il Milan consolida il suo primato. Wenger deve incassare la figuraccia: solo su due cose ha avuto ragione, sul terreno davvero dissestato del prato di San Siro e su Ibrahimovic che non ha segnato ma ha fatto segnare, decisivo e attento, come sempre. Il Milan scende in campo concentrato e cattivo: gia’ al 5′ la prima palla gol per lo sfortunato Seedorf posizionato a centrocampo. L’olandese sbaglia e dopo poco accusa qualche problema. massaggi e cure ma per lui la serata della gloria si chiude al 10′. Non sbaglia invece al 15′ Kevin Prince Boateng che – servito dal sempre ottimo Nocerino – porta la sua squadra in vantaggio con un gol splendido. Botta di collo pieno da posizione angolata. Imparabile. Esplode la gioia sugli spalti e i rossoneri si galvanizzano: imbrigliano e dominano l’Arsenal avvitato su se stesso con un inguardabile Theo Walcott e un opaco van Persie. Dei Gunners non si salva nessuno tranne Thierry Henry che offre sprazzi di classe nell’ultima presenza con la maglia della squadra londinese. Quella del Milan e’ stata letteralmente una marcia trionfale. Al 38′ arriva il gol del raddoppio con Robinho servito – sul filo del fuorigioco – da Ibrahimovic. Un errore per lui poco prima ed ecco il gol che dimostra che sotto porta ci sa fare, eccome. Un paio di grandi parate per un Abbiati in forma strepitosa (una in particolare su un gran tiro di van Persie). Ma l’Arsenal imbastito da Wenger non ne esce, le mosse tattiche si rivelano fallimentari, mentre il Milan prosegue la sua cavalcata. Al 4′ del secondo tempo, l’Arsenal si fa soffiare un pallone d’oro a centrocampo intercettato da Boateng e offerto a Ibrahimovic: lo svedese passa a Robinho che lascia partire un micidiale rasoterra. E sono tre. L’Arsenal sembra perso a San Siro sotto gli occhi sbigottiti dei circa cinquemila londinesi che si sono imbarcati nella fallimentare trasferta. La partita e’ sul finire ma ci sono ancora lampi ed emozioni: a dieci minuti dalla fine c’e’ il gol su rigore di Ibrahimovic, steso in area da Djourou. Calcia lo svedese: arriva il poker. Si vede che la ‘predica’ di Berlusconi gli ha fatto davvero bene. La squadra di Allegri – se va a Londra con questo carattere e questa grinta – non ha davvero nulla da temere. Il passaggio ai quarti sembra una formalita’.

 

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