Cresta ben gelatinata, faccia determinata, muscoli pronti. Insigne ha la carica giusta per affrontare lo sprint finale verso il Mondiale. “Lorenzo il Magnifico” si gode la convocazione nei trenta di Prandelli ma sa bene che l’ultimo tratto da fare è quello più impegnativo. “E’ bello essere nei preconvocati – dice – lunedì andrò a Coverciano pronto a dare tutto per convincere Prandelli a portarmi in Brasile”. Già, perché il treno Mondiale Insigne lo sta conquistando con determinazione al termine di una stagione con momenti esaltanti ma anche con parentesi difficili. Tutto era cominciato magnificamente con quel gol in amichevole lo scorso agosto all’Argentina, una rete che sembrava spianargli la strada. Poi è iniziato il rapporto con Benitez, a volte difficile ma sempre scandito dalla voglia di far crescere il talento di Frattamaggiore che ha risposto con disciplina, facendosi però anche sentire: “Io ho dato tutto quest’anno col Napoli – ricorda oggi in un Circolo Canottieri che festeggia 100 anni lanciandogli la volata Mondiale – anche giocando a volte in un ruolo non mio ma sempre agendo con professionalità”. Una disciplina che Benitez gli ha riconosciuto, apprezzando il suo lavoro in copertura, senza però dimenticare di pungolarlo, ricordandogli che è un attaccante e deve far gol. E proprio da Rafa è arrivato un endorsement per il Lorenzo Mondiale: “Fa bene sia in fase offensiva che difensiva. Prandelli è intelligente, sa che Insigne è un giocatore diverso, nella rosa dei 23 aiuterebbe tantissimo”. “Il mister sa che do sempre il massimo, lo ringrazio e spero che anche Prandelli la pensi così. Ho un po’ d’ansia pensando alla lista definitiva ma la combatterò sudando e correndo. Poi accetterò le decisioni del ct”, replica il 23enne a cui brillano gli occhi. E prima di andare a Coverciano vuole anche il decimo gol stagionale, per arrivare per la prima volta in doppia cifra da quando gioca in serie A e in Europa: finora i gol sono nove, tre in campionato, tre in Coppa Italia, due in Champions e uno in Europa League. “Mi piacerebbe segnare ancora domenica – conferma – per battere il Verona e firmare anche il centesimo gol stagionale del Napoli”. Poi i gol li vuol fare oltreoceano, nel continente del suo mito Maradona a cui i tifosi vogliono sempre accostarlo. Ma dal San Paolo non sono mancate le critiche quest’anno, culminate nei fischi a gennaio contro la Lazio. Lorenzo non gradì, reagì male in campo ma poi superbamente nelle settimane successive, riguadagnando fiducia e affetto del San Paolo e di Benitez e mantenendo un ampio minutaggio nonostante l’esplosione di Mertens. “Là davanti – racconta sereno – sudiamo ma ci divertiamo anche con Mertens, Callejon, Higuain e Hamsik. Siamo un attacco giovane e affiatato e abbiamo voglia di vincere”. Una voglia che Lorenzo è pronto a portare anche in Brasile, sognando magari di ripercorrere davvero la parabola di Diego che nel 1986 vinse il Mondiale con l’Argentina e poi tornò a Napoli per conquistare lo scudetto. “Quest’anno ci è sfuggito – dice il talentino formato alla scuola di Zeman – ma l’anno prossimo avremo ancora più stimoli per conquistarlo”.