Dove va il Napoli? Qual è la reale forza della squadra? Quando finirà questa crisi nella quale è precipitato? L’inizio della stagione, il migliore avvio nella storia della società, aveva illuso un po’ tutti. Le batoste rimediate in campionato con Roma, Juventus e Parma ed in Champions con Arsenal e Borussia Dortmund hanno riportato tutti, protagonisti e tifosi, con i piedi ben ancorati al suolo.
L’ 11 dicembre prossimo il girone di Champions si concluderà e ci sono fondati motivi per credere che il Napoli possa essere ‘retrocesso’ in Europa League, una competizione su cui si sono sempre abbattuti gli strali di De Laurentiis che la ritiene inutile, se non dannosa, e dalla quale Mazzarri provvide, per così dire, a farsi volontariamente eliminare lo scorso anno, schierando sempre le riserve in tutte le partite del girone di qualificazione. Per raggiungere gli ottavi di finale della Champions servirebbe un miracolo: il Marsiglia che ferma il Borussia Dortmund e contemporaneamente il Napoli che vince o pareggia al San Paolo con l’Arsenal. Ma se, come appare francamente più probabile, i tedeschi dovessero sbancare il Velodrome, lasciando il Marsigla a zero punti in classifica, gli azzurri dovrebbero compiere un’impresa titanica: battere i londinesi di Wenger con tre gol di scarto. All’indomani della sconfitta di Dortmund, al di là delle recriminazioni sul chiarissimo errore arbitrale che ha sicuramente spianato la strada della vittoria ai tedeschi, rimangono una serie di domande brucianti e di dubbi irrisolti che intorno a Benitez ed alla squadra si trascinano ormai da troppo tempo. Innanzitutto il quadro tattico. Benitez non demorde e non si sposta di un millimetro, pur davanti all’evidenza dei fatti, ma il Napoli dimostra sempre di più di non poter reggere con una squadra così clamorsamente votata all’offensiva, con quattro attaccanti che giocano contemporaneamente. Il centrocampo soffre e con esso la difesa che è troppo permeabile, non avendo alcuna protezione dalla trequarti campo in giù. Tra la tifoseria e gli osservatori c’è chi si chiede come sarebbe andata a finire se ieri Benitez avesse schierato tre centrocampisti e tre punte. E poi c’è il problema, che ormai sta diventando molto serio, della scarsa attitudine al gol. Higuain segna poco anche quando sta bene e gioca per tutti i 90 minuti. Ora sembra essersi inaridita anche la vena realizzatrice che aveva sostenuto, fino a qualche tempo fa, Callejon ed Hamsik. Come porre rimedio? Qualcosa si potrebbe fare a gennaio, visto che De Laurentiis ha già da tempo sbandierato ai quattro venti la volontà di spendere fino a 50 milioni di euro (che sono una cifra enorme per il mercato invernale) per rinforzare la rosa. Ma al momento, a parte Reveillere, chiamato in tutta fretta al capezzale delle fasce laterali dopo gli infortuni di Zuniga e Mesto, si hanno notizie scarse. La società potrebbe aver trovato un accordo con il Genoa su Antonelli, ma tutto sommato con Reveillere in rosa ed il rientro di Zuniga si potrebbe trattare di andare a coprire con il genoano un ruolo già coperto. Servono invece rinforzi al centro della difesa (dove andrebbe chiarita anche la posizione di Cannavaro, un capitano che può forse essere giusto cedere, ma che di fatto ora è tenuto clamorosamente ai margini della squadra), a centrocampo ed in attacco, tanto che ci si chiede se nel marcato di riparazione sia davvero possibile coprire tanti e tali buchi dell’organico. Insomma i guai sono tanti, i problemi non mancano ed ora anche il morale della squadra e dei tifosi è sotto i tacchi. La preparazione, intanto, riprenderà domani. Lunedì sera c’è il posticipo con la Lazio a Roma, una gara difficile che il calendario mette sulla strada degli azzurri. Un impegno duro contro una squadra affamata di vittorie e di punti. Ci vogliono nervi solidi e cuore saldo, perchè davvero per il Napoli c’è il rischio di sprofondare in una crisi che non si sa dove potrebbe portare.