Un Napoli in serata di grazia stronca la Sampdoria (4- 2) e riduce il distacco da Roma e Lazio, rispettivamente a due e tre lunghezze, riaprendo di fatto la lotta per l’accesso alla prossima Champions League. Contro i liguri la squadra di Benitez in certi momenti della gara dà veramente spettacolo. Gli azzurri corrono a velocità doppia degli avversari e mettono in vetrina pregevoli giocate a ripetizione. E poi c’è Higuain che è davvero scatenato. Il Pipita mette a segno una doppietta, ma in tutta la gara c’è il suo marchio di qualità. Il risultato finale, addirittura, non rispecchia fedelmente le differenze emerse in campo tra le due squadre. Il primo tempo giocato dal Napoli è uno dei migliori momenti della squadra azzurra espressi negli ultimi tempi. Gli uomini di Benitez giocano in modo armonico e riescono entrare spesso e volentieri nel vivo della difesa blucerchiata. Higuain spesso viene coadiuvato in maniera opportuna dalle tre mezze punte, Callejon, Gabbiadini ed Insigne. La Sampdoria, fino al 34′, quando subisce il gol del sorpasso azzurro, si presenta nell’area di rigore in una sola occasione, quella che frutta il gol del momentaneo vantaggio. Il merito è di Eder che s’invola sulla destra e serve al centro Okaka. Albiol, per anticipare l’avversario, entra in maniera scomposta sul pallone e lo deposita in rete. La reazione del Napoli è veemente. Higuain è irrefrenabile e Silvestre e Romagnoli soffrono per contenerlo. Il Napoli, però, deve ringraziare Viviano, autore di una colossale papera (si fa passarela palla tra le gambe su un rasoterra senza grandi pretese dell’ex compagno di squadra Gabbiadini), se riesce a pareggiare. Il gol giunge in un momento cruciale della gara e spiana la strada al raddoppio dei partenopei che arriva dopo appena quattro minuti per merito di Higuain. La ripresa si apre con il gol di Insigne, realizzato con il marchio di fabbrica dell’attaccante napoletano: tiro a giro sul secondo palo. Insigne sfoga poi tutta la tensione repressa in tanti mesi di sosta dovuta all’ infortunio e si commuove sotto gli spalti fino alle lacrime. Gli azzurri vanno in rete ancora con Higuain su rigore e nel finale potrebbero arrotondare ancora di più il risultato, ma Hamsik, Callejon e Zapata, subentrato nel finale a Higuain, non riescono a concretizzare. E’ invece Muriel a mettere la sua firma sul risultato con una eccezionale prodezza balistica: un missile terra-aria scagliato da una trentina di metri che s’insacca sotto l’incrocio dei pali. La festa del San Paolo, che sente odore di qualificazione Champions, può comunque cominciare lo stesso al fischio di Doveri.

 

 

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