Gli aveva lanciato un monito – ”basta cassanate” -, e’ stato ricambiato dalla doppietta di Fantantonio: ”Lui straordinario? Quando, prima o dopo? – scherza Cesare Prandelli – So che in conferenza stampa ha fatto i numeri…”. Poi passa a un discorso serio: ”Quando cambi il tuo modo di fare, dimostri di avere responsabilita’ ma soprattutto di volere far parte di un progetto, e non solo tecnico”. Non si aspetta ringraziamenti, il ct che ha riportato l’Italia del calcio sul palcoscenico delle grandi d’Europa. ”Grazie lo dico io ai ragazzi, fin dall’inizio abbiamo lavorato per questo.
Da solo non si fa nulla, puoi avere tante idee ma senza di loro non era possibile – e’ il messaggio inviato agli azzurri -. Che Europeo possiamo fare? Oggi mi e’ difficile dare un’etichetta a questa Nazionale. Di certo, se arriveremo preparati al modo giusto l’obiettivo e’ fare qualcosa di importante”. Tiene a distanza gli eccessivi elogi, il ct. ”Tra le prime tre al mondo? Possiamo dire qualsiasi cosa, ma dobbiamo arrivare preparati all’Europeo per vedere se davvero siamo a quel livello: altrimenti bisognera’ cominciare a lavorare di nuovo. Ma ora ho una certezza, questa Nazionale ha ampi margini di miglioramento”. E ricorda da dove si era partiti: ”Quando abbiamo cominciato, il pessimismo era tanto: poi il calcio ti dimostra di essere qualcosa di magico, perche’ quando le cose sono cominciate a girare per il verso giusto i ragazzi hanno trovato entusiasmo”. E hanno scoperto il piacere del gioco: ”Abbiamo trasmesso qualche idea, siamo stati davvero bravi sulla prima pressione: era l’obiettivo di questa serata, e poi nel secondo tempo siamo entrati in campo dicendo ‘attenti a non prendere gol’. Ho visto un’atteggiamento da grande squadra”. Nel giorno del successo della scherma azzurra, Prandelli non cade nel facile entusiasmo: ”Sarebbe facile oggi dire che lo sport e’ la cosa migliore di questo Paese – dice – Ma c’e’ anche la coscienza che lo sport non ha tutta questa importanza”. Prandelli parla anche dei singoli: ”Barzagli ha dimostrato di essere un buon giocatore, anzi qualcosa in piu”’. Giovinco non e’ bocciato: ”A me e’ piaciuto: ha fatto tanto movimento, la squadra lo doveva cercare di piu’, stare vicino a Cassano. Per me ha fatto un’ottima partita, magari ha pagato un po’ l’emozione”. Poi torna su Cassano: ”Per me deve cercare di piu’ l’area di rigore, lui i gol li puo’ fare”. Spiega perche’ ha cambiato poco l’Italia rispetto a Belgrado: ”Siamo una squadra giovane, abbiamo bisogno di minutaggio, poi ci sara’ spazio per altri esperimenti”. Ma l’Italia da ringraziare, ora, e’ questa.