Forse questa e’ la volta giusta. Forse e’ la consacrazione definitiva di Mario Balotelli in azzurro, e al tempo stesso la fuga decisiva in classifica, verso il Mondiale. ”I tre punti e il primato nel girone sono un passo importante – ammette Cesare Prandelli – Torneremo a giocare a marzo, e allora avremo idee chiare e condizione ottimale”. Il dato positivo della serata e’ pero’ aver trovato un Balotelli diverso.

”Questa – aggiunte il commissario tecnico azzurro – puo’ essere la serata in cui lui ha capito cosa serve, con questa maglia. Ha giocato con generosita’, quel che serve perche’ la gente ti perdoni tutto. E poi ci ha messo anche la maturita’. Perche’ l’azzurro e’ meraviglioso, e merita che ciascuno dia sempre qualcosa in piu”’. Parla dell’attaccante del Manchester City, ma anche della reazione azzurra dopo l’espulsione di Osvaldo. ”Mi sono piaciute due cose: abbiamo rischiato moltissimo andando a pressare alto, ma senza rimanere passivi – spiega – e questo e’ ottimo. E poi tra il gol nel finale e il rosso a Osvaldo dopo pochi secondi della ripresa abbiamo corso il pericolo di perdere tutto, ma e’ li’ che la squadra ha mostrato voglia di vincere, di portare a casa il risultato”. Dietro questi ostacoli, c’era un’altra difficolta’ nascosta, le polemiche attorno a Juve-Napoli. ”Era complicato trovare la concentrazione in questi giorni, con tutto quel che era successo”, la sua convinzione, dopo le accuse per gli allenamenti differenziati degli juventini e i sospetti sul forfait di Buffon. ”Non entro nel merito di quel che e’ successo: dico solo che contano i comportamenti delle persone, non le chiacchiere. E non si deve sempre pensar male, e’ un modo di offendere chi lavora con serieta”’. Tra i sassolini che nella scarpe non trovano piu’ posto, ce ne e’ uno di nome Cassano. ”Antonio si e’ detto dispiaciuto di apprendere la mancata convocazione dai giornali e non da me? In due anni da ct non ho mai dato ad alcun giocatore il privilegio di informarlo, le convocazioni si apprendono sempre dai giornali…”. E con cio’ appare conclamata la frattura. A Prandelli ora pero’ interessa guardare avanti. ”Il bello di questa serata e’ la capacita’ di questa squadra di essere generosa, mai passiva. E’ presto – aggiunge – per dare giudizi sulla classifica. Diciamo che passeremo un buon Natale…”. Non azzarda sentenze neanche su Osvaldo e la sua espulsione: ”Ancora ora lui assicura di non aver fatto nulla di volontario, ma di aver solo allargato il braccio per divincolarsi da una trattenuta. Da parte mia – spiega il ct – gli ho ricordato che in campo internazionale anche un tentativo del genere si puo’ pagare caro. Noi da parte nostra abbiamo provato subito a riorganizzarci: non abbiamo concesso neanche una palla gol alla Danimarca, e abbiamo subito capito che dovevamo trovare un altro gol. Avete notato che invece di giocare cercavamo Balotelli in profondita’?”. Con una percentuale di successo inversamente proporzionale all’insipienza realizzativa della Danimarca. Il cui ct Olsen risponde alle accuse dei suoi media. ”Dimettermi? Non ci penso. Le mosse per fermare Pirlo sono riuscite…”, dice, rivelando un retroscena dello spogliatoio. ”Prima della partita ho detto a Mtiliga di scaldarsi che avrebbe giocato al posto di Poulsen infortunato: si e’ rifiutato perche’ non sapeva da prima di essere titolare, e allora ho messo Silberbauer. Ma questa e’ l’ultima partita in nazionale di Mtiliga”. Forse era anche l’ultimo treno danese per il Mondiale.

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