NAPOLI – E’ cominciata stamattina la rizollatura totale del terreno di gioco dello stadio San Paolo di Napoli. La ditta incaricata sta tirando via il tappeto d’erba della prima rizollatura effettuata a settembre e che non ha retto, riportando il terreno a condizioni non perfette di cui si era lamentato nelle scorse settimane sia il tecnico azzurro Walter Mazzarri che Zeman dopo la sconfitta della sua Roma a Napoli. La rizollatura costerà intorno ai 200.000 euro e terminerà sabato.
Dopo la prima fase ci sarà una nuova preparazione del fondo perché accolga a meglio il nuovo prato che il calcio Napoli ha acquistato da una ditta differente rispetto alla rizollatura di settembre. “Abbiamo mantenuto – spiega all’ANSA il capo delle operazioni del Napoli Alessandro Formisano – il manutentore del terreno di gioco ma abbiamo acquistato un prato di un’altra azienda con caratteristiche diverse, un mix di erba differente e un fondo leggermente differente che si adatta meglio alle condizioni climatiche del momento”. La rizollatura servirà per questa parte finale della stagione: il Napoli, se non dovesse riuscire nel difficilissimo passaggio di turno in Europa League, avrebbe infatti solo sei partite di campionato da giocare al San Paolo da qui a fine annata. Il nuovo prato “esordira” direttamente il 1 marzo con Napoli-Juventus “Sicuramente a maggio – prosegue Formisano – andrà fatto un nuovo intervento sul fondo. A fine stagione, infatti, con più tenpo a disposizione e condizioni climatiche più favorevoli, faremo un lavoro diverso, molto più approfondito”. Formisano è tornato poi sul deterioramento del terreno di gioco ricordando che “guardando gli altri stadi italiani non mi sembra che ce ne siano molti che sono in condizioni migliori del San Paolo. Che il prato si rovini, poi, e fisiologico: basta pensare che a San Siro per anni si sono fatte anche otto rizollature l’anno. Lì ci giocano due squadre, certo, ma in proporzione il terreno del San Paolo ha retto meglio”.
