L’Udinese risorge in casa, affossa il Napoli, che ora vede la Juventus in fuga. Sono sei le lunghezze che separano la squadra di Sarri dalla capolista, con sette gare da giocare nella volata scudetto. E il titolo si allontana dai partenopei. La cura De Canio invece mostra i suoi primi frutti contro l’avversario più difficile. L’Udinese parte forte, pressa alto, mostra gioco e nessuna paura. Pronta a giocarsela con chiunque. Higuain – protagonista nel bene e nel male, segna e poi perde la testa rimediando l’espulsione – e compagni, costretti a vincere per rimanere in corsa scudetto, pagano invece un eccessivo nervosismo e rendono al di sotto di possibilità e aspettative. Finisce 3-1 per la squadra di casa con una doppietta di Bruno Fernandes e il gol di Thereau, inframmezzati dalla rete-gioiello del solito Pipita, al termine di una gara vivace, giocata a viso aperto e a ritmi alti per tutti i 90′. Bruno Fernandes. E’ lui, senza ombra di dubbio, il protagonista del primo tempo che l’Udinese chiude in vantaggio per due reti a uno su un Napoli un po’ sottotono. E’ lui che porta in vantaggio l’Udinese al 14′ con il rigore concesso dall’arbitro Irrati di Pistoia per un fallo di Koulibaly su Badu in area di rigore. Il giovane portoghese calcia in maniera non impeccabile dal dischetto. Gabriel intuisce l’angolo, ma la palla passa sotto il portiere del Napoli, chiamato a sostituire Reina non al top della condizione. E’ ancora lui, in pieno recupero, a portare l’Udinese al riposo in vantaggio, con una splendida rovesciata dall’altezza del dischetto. Abile a sfruttare, a porta vuota, un cross di Zapata che ha rubato palla a Gabriel portandolo a spasso dopo un controllo imperfetto su un retropassaggio. Giusto per ”rimediare” al rigore sbagliato subito dopo il pareggio di Higuain, nel secondo penalty concesso questa volta per fallo di Ghoulam su Widmer, ipnotizzato da Gabriel che si oppone anche alla ribattuta di Felipe. Fernandes vince il duello a distanza del gol con il capocannoniere della serie A, Gonzalo Higuain, che da solo ha segnato finora più di tutti i gol dell’intera Udinese. A segno anche nel lunch match della domenica, con un gran tiro dal limite dell’area su un pallone vagante, respinto dalla retroguardia bianconera. Un gran tiro su cui Karnezis nulla può e che lo proietta a quota 30 reti in classifica marcatori. Ma il talento e la classe del Pipita non bastano al Napoli per espugnare il campo dell’Udinese, tornata a mostrare gioco e a vincere in casa. Nella ripresa la difesa dell’Udinese è attenta a imbrigliare con un pressing alto il Napoli. Ma l’attesa reazione dei partenopei non arriva. E’ l’Udinese a trovare ancora la via del gol. Widmer scappa sulla destra, si libera di due avversari e crossa al centro un pallone che Thereau a due passi dalla porta deve solo spingere in rete senza fare troppa fatica. E’ il gol che consente all’Udinese di affrontare un finale di gara in tranquillità. Forte anche della superiorità numerica lasciata da Higuain: l’argentino perde la testa, rimedia il secondo giallo per una spallata a un difensore bianconero, inveisce e mette le mani sul petto dell’arbitro: la partita del Pipita finisce così, con i compagni che faticano a trattenerlo sulla via per gli spogliatoi. Tanto nervosismo in una corsa scudetto che ora per il Napoli si fa dura.
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