Una conferma dopo l’altra: e’ la Juve di Antonio Conte, capace di ribaltare assetti tattici in corsa e risultati compromessi, come quello di Napoli. E’ un altro grande esame superato, ma ce n’e’ subito un altro dietro l’angolo, la prima senza Pirlo, squalificato, domenica con il Cesena.

L’allenatore ha tre giorni per pensare alla soluzione: sara’ costretto ancora una volta a cambiare modulo, perche’ non ci sono cloni di Pirlo. Ma Conte si e’ dimostrato bravissimo a farlo, smentendo completamente l’etichetta che gli era stata appiccicata, quella di integralista del modulo. Lo ha evidenziato anche a Napoli, mettendo in campo la squadra (come non aveva mai fatto) con lo schieramento speculare a quello dell’avversario e creandogli chiare difficolta’. Le soluzioni possono essere dalla piu’ scontata, l’impiego di Pazienza, ad altre piu’ innovative, come Vidal o lo stesso Marchisio con compiti di regia, al lancio (meno probabile) di Marrone, che ha caratteristiche tecniche simili a Pirlo, ma non ha certo grande esperienza nel guidare una grande squadra. Non e’ escluso nemmeno il ritorno, per una partita, al 4-2-4. La squadra, intanto, si scopre sempre meno Pirlo dipendente: e’ la Juve dei Pepe, degli Estigarribia, dei Matri, dei Vidal. Il primo non finisce di stupire e Conte ne ha esaltato anche la duttilita’; il secondo e’ l’ultima scoperta del tecnico, perche’ dopo alcuni spezzoni ha giocato una gara intera e importantissima, con risultati evidenti; il terzo, anche nei momenti meno felici e piu’ nervosi, riesce sempre a mettere il proprio timbro; il cileno, infine, oltre alla quantita’, ha fatto capire di avere in repertorio anche la qualita’, vedi l’assist a Matri per il gol. Proprio il paraguaiano potrebbe essere il primo sostituto usato da Conte per turn over, perche’ Pepe e’ diffidato e nella gara successiva l’avversario si chiama Roma. Rientra Marchisio dalla squalifica e Conte puo’ tirare un sospiro di sollievo, perche’ il centrocampo ha troppo bisogno del Tardellino. Anche nelle giornate trionfali o quasi, comunque, la nota negativa non manca e purtroppo per Conte e’ sempre la stessa, Bonucci. Le sue incertezze (clamorosa quella del secondo gol di Pandev) risultano spesso decisive. La societa’ sta stringendo i tempi per arrivare a un centrale di valore a gennaio, anche perche’, oltretutto, la difesa e’ il reparto numericamente meno attrezzato, con solo un terzino, De Ceglie e un centrale, il giovanissimo Sorensen, di riserva. Anche Chellini e’ diffidato e ormai anche per lui e’ questione di tempo: oggi la Juventus che sta volando deve anche tenere conto di questi particolari, che potrebbero risultare decisivi. Ma al mercato di gennaio mancano ancora quattro partite e non e’ poco, con il Milan che incalza e la Signora che adesso, anche se non lo ammette esplicitamente, allo scudetto comincia a credere seriamente e sa che dovra’ giocarselo punto su punto.

 

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