Juve in pole col Napoli in prima fila, poi un mischione con milanesi, romane, Fiorentina e la solita Udinese. La serie A, che comincia sabato con l’inquietante anticipo del Milan nella ‘fatal’ Verona, e’ una sciarada con poche certezza. La Juve turbo di Conte ha messo nel motore un difensore come Ogbonna, ma soprattutto Tevez in avanti per dare piu’ personalita’ a una squadra solida e che puntera’ soprattutto al palcoscenico europeo.
Per lo scudetto tris pero’ sara’ dura, visto che nel dopoguerra a riuscirci sono stati solo il Grande Torino, il Milan di Capello e l’Inter del triplete (col contributo di calciopoli). L’altra incognita riguarda il fatto che sara’ l’anno dei Mondiali con mille implicazioni nella gestione fisica e psicologica dei giocatori. Poi bisognera’ vedere quanto incidera’ il cammino Champions di Juve, Napoli e Milan per ridare peso a un campionato impoverito dall’esodo dei talenti nei ricchi palcoscenici di Premier, Liga e Bundesliga, e ora con le nuove sirene di sceicchi e magnati anche in Francia. Ulteriore incognita i rigurgiti di violenza, che hanno fatto capolino gia’ nelle amichevoli, e i rischi di razzismo che i club non riescono a debellare e che provocano polemiche, squalifiche e discredito internazionale. E le premesse tecniche non sono incoraggianti: se l’Udinese ha vinto in E. League, le amichevoli di Juve, Inter, Milan, Napoli e Fiorentina sono state negative anche per il solito ritardo di preparazione. Ne ha fatto le spese pure la nazionale, battuta dall’Argentina. La crisi, che portera’ Moratti ad accettare l’ingresso del magnate indonesiano Thohir, continua a far fuggire top player e gli unici acquisti li hanno fatti Napoli, Fiorentina e Roma con la partenza di Cavani, Jovetic e Marquinhos. La Juve, al di la’ dell’esito della Supercoppa contro la Lazio che assegna stasera il primo trofeo, e’ la lepre della serie A. Il Napoli di Benitez appare il rivale piu’ accreditato: via Cavani sono arrivati Higuain, Callejon, Albiol, due portieri di vaglia e sta per chiudere con Astori. Forte in tutti i reparti, esperto e affamato puo’ sfondare. La griglia scudetto sembra fermarsi li’: l’Inter ha la grinta di Mazzarri, ma le questioni societarie stanno incidendo. I due innesti di Icardi e Belfodil non bastano. Stesso discorso per il Milan con un Berlusconi concentrato sui suoi problemi politico-giudiziari: Allegri e’ rimasto, Honda e Ljajic non arrivano, tutto sembra affidato agli estri di Balotelli sperando che El Shaarawy sia quello del girone d’andata. Fiorentina in attesa del portiere, ma solida e piu’ esperta con Gomez, Joaquin, Ambrosini. La Roma e’ un punto interrogativo visto che potrebbe cambiare volto con la cessione di Lamela e Osvaldo, ma gli innesti di Benatia, Gervinho e Strootman possono consentire a Garcia di fare un buon lavoro. Solida e sicura sembra la Lazio di Petkovic rinforzata da Briglia e Anderson. Nel gruppone che aspira al terzo posto Champions al momento figura come la meglio attrezzata. Ma nessuno dubita che l’Udinese di Guidolin riuscira’ a fare un ottimo torneo, con l’eterno Di Natale e il talento Muriel in attacco. Le altre 12 squadre penseranno a salvarsi. Prima di tutte dovrebbero riuscire nell’impresa il Catania all’argentina che ha fatto partire Lodi, ma ha tenuto Barrientos, il Parma di Donadoni con la super coppia Amauri-Cassano. Un gradino sotto la Samp che ha sostituito Icardi con il promettente Gabbiadini, il Cagliari che conferma per ora Nainggolan, l’esperto Chievo che ha resistito alle offerte per Thereau, il Bologna se non lascia partire Diamanti, il Torino con Immobile, l’Atalanta che ha blindato Denis e Bonaventura. Tutto da scrivere il futuro delle neopromosse: servono innesti esperti per il bel Sassuolo di Di Francesco, il Livorno conta molto sull’estro di Paulinho, ma forse a trovarsi meglio sara’ il Verona della volpe Mandorlini, che puo’ contare sulla fame di gol dell’inossidabile Toni. Per il Milan di Allegri ci sara’ poco da scherzare sabato 24 alle 18 quando si apriranno le danze al Bentegodi.