Scoppia un caso badminton alle Olimpiadi di Londra. La Federazione internazionale ha squalificato quattro coppie di atlete (due sudcoreane, una cinese e una indonesiana) che nelle qualificazioni di martedi’ sera avevano compiuto errori grossolani per perdere le partite, in modo da sfidare rivali ritenute piu’ morbide. Il pubblico della Wembley Arena aveva rumorosamente contestato questo atteggiamento che il presidente del Comitato organizzatore, Sebastian Coe, aveva ha definito “deprimente” e “inaccettabile”.
La squalifica e’ stata decisa per non aver offerto “il massimo impegno per vincere”, come richiede la Carta olimpica. La squalifica ha escluso dal torneo (ma non dai Giochi) la coppia campione del mondo, quella delle cinesi Yu Yang e Wang Xiaoli, le sudcoreane Jung Kyung-eun e Kim Ha-na e Ha Jung-eun e Kim Min-jung e le indonesiane Greysia Polii e Meiliana Jauhari. Il ricorso di sudcoreane e indonesiane e’ stato respinto dalla federazione, mentre la federazione cinese ha detto di “rispettare” la squalifica ammettendo che le sue atlete avevano violato lo spirito della competizione sportiva. La squalifica e’ arrivata dopo che il ct sudcoreano, Sung Han-Kook, ha ammesso che le sue due coppie hanno tentato di perdere le partite contro le campionesse del mondo della Cina e contro la coppia indonesiana, ma ha spiegato che lo hanno fatto per reazione alle cinesi che giocavano per perdere e per non affrontare l’altra coppia cinese, Tian Qing e Zhao Yunlei, prima della finale. “Ma a quel punto neanche noi volevamo un match tra le due coppie sudcoreane”, si e’ giustificato.