Un solo obiettivo, peraltro ovvio: vincere. La Juventus è sbarcata a Copenaghen con questa parola d’ordine che è sulla bocca di tutti, da Marotta a Marchisio, ad Alessio, a Caceres. Che però ammoniscono: attenti all’entusiasmo e alla mente libera dei giovani danesi.

Il Nordsjaelland è a zero punti nel girone di Champions e non ha ancora segnato gol, ma non perde certo il sonno per questo: invece la Juve, già attardata rispetto a Shakhtar e Chelsea, a quattro punti contro due, deve per forza farne sei nei due incontri consecutivi con i danesi per poi affrontare gli inglesi in casa e cercare di eliminarli, oppure giocarsi la qualificazione all’ultima a Donetsk. “Attenti al Nordsjaelland – avverte Marchisio – Noi dobbiamo vincere e abbiamo tutto da perdere l’esatto contrario dei nostri avversari, giovani e desiderosi più che altro di farsi esperienza in Europa, magari segnando il primo gol a una grande squadra come la nostra. Sappiamo di essere superiori, ma guai a sottovalutarli o ad avere cali mentali”. Stesso concetto da Alessio e Marotta, che dichiara con orgoglio: “Il nostro top player è la squadra. Pogba? Un ottimo giocatore, ma non parliamone troppo, è giovane, spegnamo i riflettori su di lui, anche se siamo fieri di averlo portato a Torino. L’assenza di Conte? Paradossalmente potrebbe aumentare i nostri stimoli, responsabilizzandoci ancora di più”. Un punto base per l’entusiasmo della squadra di casa, sarà l’appoggio del caloroso pubblico che vive la favola della ex squadretta del paesino (Farum) in quello dei balocchi del calcio: il teatro di questa loro passione sarà lo stadio di Copenaghen, che ha una capienza di 36 mila posti, ma gli abitanti di Farum sono esattamente la metà. Quindi, anche se andassero allo stadio neonati e novantenni, non lo riempirebbero e i supporter juventini sono solo poche centinaia. Il tecnico danese, Kasper Hjulmand, assicura: “La Juventus è da rispettare, ma cercheremo di non farci spaventare”. “In Champions League non ci sono partite facili”, sottolinea Marchisio e “il Nordsjaelland ha fatto soffrire il Chelsea”, ricorda Alessio. E la stanchezza per il duro match con il Napoli? “Quella passa in fretta se esci dal campo con una vittoria importante contro una grande squadra”, assicura Marchisio che sta diventando l’anima della squadra, quasi la trasposizione dello spirito di Conte allenatore con il Conte giocatore. A proposito di fatica, è ancora il turn over a tenere banco, visto che la squadra, dopo la Champions, andrà a giocare sul difficile campo di Catania. A casa per precauzione e dosaggio di energie Asamoah e Lichtsteiner, dovrebbe toccare a Caceres la fascia destra dello svizzero. A sinistra rispunta De Ceglie, ma Giaccherini sembra favorito. Anche Barzagli potrebbe riposare e al suo posto è pronto Lucio. In attacco torna Vucinic, sicuro del posto perché ha smaltito l’influenza intestinale. Al suo fianco probabile Matri, ma Conte spera pure che i guizzi di Giovinco (seppure sempre in difficoltà sul piano fisico in Europa) possano ancora tornare utili.

 

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