Se Cesare Prandelli cercava conferme sul valore e sulla personalità della linea verde della Nazionale, sicuramente dalla Svizzera torna soddisfatto. Italia-Inghilterra, anche se di mezzo agosto e in uno stadio semivuoto, mantiene sempre un fascino speciale. In campo sono una manciata, da una parte e dall’altra, i reduci del quarto di finale degli Europei giocato 52 giorni fa e vinto dagli azzurri ai rigori. Stavolta si affermano gli inglesi, di misura, al termine di un match brioso e a tratti divertente, con continui ribaltamenti di fronte.
Che sarà partita vera lo si capisce subito: neanche un minuto e De Rossi fa sentire i tacchetti a Cleverley. L’Italia é frizzante, El Shaarawy e Diamanti supportano bene Destro, De Rossi sfrutta la velocità degli attaccanti. Sulla fascia destra Abate si propone con continuità. Dietro, Ogbonna non sbaglia un colpo. L’atteggiamento degli inglesi è analogo: Carroll a fare da boa e il trio Adam Johnson-Cleverley-Young a creare scompiglio nella retroguardia azzurra con velocità e buone giocate. Primo brivido al 14′ con una velenosa punizione di Diamanti che il giovane esordiente Butland smanaccia fuori. E’ il preludio al gol: sul successivo calcio d’angolo il trequartista bolognese disegna una parabola tesa e arcuata che De Rossi incrocia di testa sul secondo palo. Imparabile. Gli azzurri si caricano e per qualche minuto sono padroni del campo. Destro arriva due volte al tiro da dentro l’area, El Shaarawy dimostra personalità con un ‘numero’ sulla fascia. Ma gli inglesi non si arrendono e cominciano a premere, raggiungendo il pareggio al 27′ con il difensore Jagielka che in tuffo anticipa Balzaretti su calcio d’angolo. L’inerzia della partita è ora a favore della formazione inglese e Lampard per due volte impensierisce Sirigu dal limite dell’area. I supporter britannici sono soddisfatti e intonano ‘God save the Queen’. Meno emozioni in avvio di ripresa. Ancora in evidenza Destro, con due pericolose incursioni in area. Al 12′ Nocerino mette Peluso davanti al portiere ma il terzino fallisce la conclusione. La stanchezza si fa sentire e inizia la girandola delle sostituzioni. Roy Hodgson inserisce Milner e Defoe: il primo crea scompiglio, il secondo realizza la splendida rete del vantaggio in contropiede con un tiro da fuori area. Poco prima Verratti e Destro avevano sfiorato il gol. Alla fine è sconfitta, ma non brucia.