L’unico fatto giusto e regolare nel supergigante donne che ha aperto i Mondiali di Schladming e’ il risultato. L’oro e’ andato alla slovena Tina Maze, non a caso la dominatrice della stagione, un titolo meritatissimo davanti alla svizzera Lara Gut ed all’americana Julia Mancuso.

Ma la prima gara del torneo iridato di sci e’ stata segnata dalla brutta caduta dell’altra favorita della, vigilia Lindsey Vonn, finita violentemente sulla neve: rottura dei legamenti e addio stagione. Una gara pazza che non manchera’ di sollevare discussioni e polemiche visto che e’ partita alle 14,30, quando gia’ era quasi buio, dopo una attesa estenuante e rinvii reiterati per oltre tre ore. Tenere concentrazione mentale e reattivita’ fisica in queste condizioni e’ davvero impresa improba. Per la Vonn pero’ la giornata e’ stata davvero sciagurata: la campionessa americana e’ caduta su un salto, con gara interrotta e volo in ospedale con chiusura anticipata dei mondiali e della stagione: la diagnosi infatti e’ pesante, la Vonn si e’ rotta i legamenti del ginocchio destro e ora dovra’ sottoporsi a intervento chirurgico. Ma non verra’ operata a Schladming, come ha fatto sapere il primario dell’ospedale locale Christian Kaulfersch che ha sottoposto l’atleta a risonanza magnetica, escludendo la rottura del piatto tibiale dell’atleta. La stessa Vonn ha chiesto di essere portata nell’albergo e scegliera’ lei dove farsi operare. Una gran brutta botta per la stella Usa delle nevi che a questi Mondiali sperava di rifarsi di una stagione di cdm in cui si era dovuta inchinare alla supremazia della Maze rinunciando alla sua quinta coppa per mondo. In questo avvio poco felice va annotato anche il malore, con altra interruzione, del guardiaporta crollato a terra: per lui commozione cerebrale e naso rotto. Insomma una gara iridata condizionata fin dall’inizio, con i rinvii per nebbia: n sanno qualcosa atlete di punta come Anna Fenninger che ha saltato incredibilmente una porta e la tedesca Maria Hoefl Riesch che s’e’ fermata prudentemente dopo aver rischiato a sua volta una brutta caduta. Non bastasse, dopo 36 delle 59 atlete al via la gara e’ stata dichiarata chiusa per l’arrivo della sera. In questo caos la giovane bergamasca Sofia Goggia, 20 anni, brava in coppa Europa ed esordiente ai Mondiali, ha rischiato di fare un colpaccio visto che, con il pettorale 33, e’ arrivata 4/a a cinque centesimi dal bronzo della Mancuso. Sino a tre quarti di gara la ragazzina era anzi addirittura in zona argento. ”Ma ho frenato un po’ sulle curve finali in vista del traguardo, pensavo che girassero di piu’ e non ho lasciato andare gli sci. Peccato, ma va bene cosi’. Adesso dovrei gareggiare in discesa e supercombinata”, ha detto la giovane vedetta lombarda dello sci italiano. ”Sono partita tranquilla, senza la pressione che avevano le altre, ed ho cercato di fare del mio meglio”, ha spiegato l’azzurra. Se tanto mi da’ tanto, la ragazza riserva buone sorprese per lo sci italiano. Per l’Italia, lombarda anche lei, ce’ poi il 7/o posto di Danila Merighetti che gia’ pensa alla discesa, la sua vera gara. Piu’ indietro Elena Curtoni e Nadia Fanchini. Molto di italiano c’e’ pero’ anche nell’oro di Tina Maze. Il suo fidanzato – manager-allenatore e’ Andrea Massi, come italianissimi sono lo skimen Andrea Vianello e l’allenatore Livio Magoni.

 

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