Niente accordo. Le posizioni di proprietari e giocatori per il rinnovo del contratto collettivo restano ancora lontane e la stagione Nba e’ sempre piu’ a rischio. Nella riunione di questa notte, che doveva essere decisiva per sbloccare il lock-out, non sono stati fatti progressi cosi’ come hanno annunciato al termine dell’incontro il presidente del sindacato dei giocatori e play dei Lakers, Derek Fisher, e il commissioner, David Stern. “Esiste una netta separazione tra le due posizioni, oggi non era il giorno giusto per trovare l’accordo ne’ per un riavvicinamento tra le parti, al momento la distanza tra noi e loro e’ incolmabile”, ha spiegato Fisher. Il direttore esecutivo del sindacato, Billy Hunter, ha spiegato che non e’ stata fissata una data per un nuovo incontro e quindi la stagione Nba e’ sempre piu’ a rischio. “Non so se e quando ci incontreremo di nuovo, forse tra un mese, forse tra due, e’ difficile fare pronostici – ha spiegato Hunter -. I giocatori comunque sono pronti a qualsiasi evenienza”. Due i nodi chiave: il salary-cap, che i proprietari vorrebbero rigido mentre i giocatori preferiscono sia flessibile; e la ripartizione dei profitti, con i cestisti, ai quali fino all’1 luglio era garantito il 57%, che sono disposti a scendere fino al 54% mentre la Lega offre il 46%. “Adesso offrono il 47% e quando ci hanno fatto questa proposta l’incontro si e’ praticamente concluso perche’ la riteniamo inammissibile”, ha dichiarato Hunter.