Sarà lo stadio Collana di Napoli ad ospitare, la mattina di sabato 3 dicembre, il primo “Trofeo Corpora” : la prima prova paralimpica di scherma in carrozzina, organizzata dal Club Schermistico Partenopeo con la supervisione del campione olimpico di spada ed attuale direttore tecnico della nazionale Sandro Cuomo.
La Federazione Italiana Scherma ha stipulato infatti un protocollo d’intesa con il Comitato Italiano Paralimpico per la gestione delle attività disabili ed è, in questo campo, una delle prime ad integrare completamente l’attività dei diversamente abili nel proprio calendario agonistico. In quest’ottica sono state quindi calendarizzate due prove: una appunto a Napoli ed un’altra successiva a Roma. A queste due prove zonali si aggiunge il campionato Italiano che si terrà a maggio a Bologna. “Siamo particolarmente lieti di ospitare nuovamente la scherma paralimpica nella nostra città”, ha dichiarato Cuomo, “dopo il successo dei Campionati Italiani del 2007 organizzati sempre dal Club Schermistico Partenopeo presso lo stadio Collana. Gli incontri di scherma in carrozzina sono particolarmente entusiasmanti: gli atleti tirano seduti e disputano tutte le specialità”. Ad illustrare i dettagli della manifestazione, giovedì primo dicembre alle ore 11 presso la sala Pignatiello del Comune di Napoli, saranno : l’assessore comunale allo sport Pina Tommasielli, il presidente regionale della Federazione italiana scherma Gigi Campofreda, il consigliere federale nazionale Matteo Autuori, il presidente del Club Schermistico Partenopeo Loredana De Felicis ed il tecnico Sandro Cuomo. Presenti anche William Russo, campione del mondo in carica, ed Alessio Sarri, bronzo ai mondiali 2011 e olimpionico ad Atene e Pechino. Corpora, centro ortopedico di eccellenza per protesi ed ortesi nel centro sud Italia,ha scelto con entusiasmo di supportare e promuovere questa iniziativa come spiega infatti il direttore generale della società Alfonso Schiavone : “Lo sport, soprattutto per i diversamente abili – spiega – è di particolare importanza perché dimostra che la disabilità non è un limite se c’è la voglia di superarlo”.