E’ stata una settimana ricca di caos, il Presidente Cerruti, assieme al direttore Francesco Magna, hanno scelto di ridimensionare il progetto e di puntare alla salvezza lasciando partire giocatori importanti come Mounard, Gallo, Pascuccio, Puntoriere e Daniane. Dopo momenti di tensione mediatica a causa di alcuni organi di stampa che avevano diffuso notizie circa le dimissioni della dirigenza a fine stagione, il direttore Magna ha chiarito che ciò non avverrà se non in caso di ingresso di nuovi soci; in questi cinque anni, la dirigenza dell’Agropoli ha conseguito risultati importanti con sforzi economici notevoli, perciò, dato il momento di crisi si è deciso di puntare sui giovani fino a fine campionato. L’Agropoli ha comunque cercato di colmare le assenze dei giocatori ceduti con l’ingaggio di tre giovani, si tratta di Gazzaneo, terzino sinistro classe 96 ex Cavese e molto richiesto dal tecnico Santosuosso che lo ha allenato alla Turris; Coco, attaccante classe 92 proveniente dalla compagine laziale del Velletri e Cristiano, classe 96, centrocampista, anch’egli dal Velletri.

Ieri è arrivata l’ordinanza dal prefetto che il derby si giocherà a porte aperte solo per i residenti nel comune di Agropoli, per quanto riguarda i valori tecnici, la Gelbison allenata dal’ex allenatore dell’Agropoli, Egidio Pirozzi è reduce da una sconfitta casalinga contro la Palmese ed ha fame di riscatto. L’Agropoli, invece, dovrà riuscire a fare quadrato con i nuovi acquisti e rimettersi in sesto dopo la sconfitta di Noto. Mister Santosuosso ha diramato le convocazioni per il delicato match, tra essi non figurano Siano e Cascone, ancora in fase di recupero per infortunio e da notare la presenza di soli tre giocatori over tra cui il capitano Cardinale, Melis e Scalzone. Questa la lista: Adiletta, Amendola, Bernardini, Capozzoli, Cardinale, Cristiano, Chiariello, Coco, D’Avella F., D’Avella G., Dell’Arciprete, De Simone, Di Iorio, Gagliardo, Gazzaneo, Melis, Novelli, Palumbo, Polverino e Scalzone. La partita avrà inizio alle ore 14:30 allo stadio “Guariglia” di Agropoli.

Francesco Nettuno

 

 

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