Un tormentone sfiancante. Un piagnisteo insopportabile. Una pantomima da cabaret di serie B. In casa Aversa Normanna è la solita solfa. Il copione recitato, in modo pessimo, da Giovanni Spezzaferri è quello di un film già visto. Che viene proiettato ogni anno sugli schermi della società granata. Una tiritera ripetuta anche nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore e del nuovo direttore sportivo.
“C’è la volontà – ha detto il patron – di fare calcio ad Aversa, nonostante la retrocessione, e di fare calcio ad alti livelli. Il ripescaggio è possibile, a condizione che ci siano aiuti concreti. C’è da sborsare una cifra elevata e di questi tempi è dura”. Ecco, ci risiamo. Spezzaferri perde il pelo ma non il vizio. E bussa a soldi. A quali porte? Alle solite. In una nota stampa di qualche giorno fa aveva auspicato l’aiuto degli imprenditori locali.
Da tempo si lamenta che mai nessuno si è fatto avanti per sostenere finanziariamente l’Aversa Normanna. E si meraviglia pure? Spezzaferri invoca il sostegno di nuovi soci, ma a patto che sborsino solo i soldi, mentre a comandare tutto devono continuare ad essere, vita natural durante, solo lui e il suo alter ego Alfonso Cecere. Tra l’altro nella scorsa stagione di soldini “esterni” ne sono arrivati, eccome. Grazie al sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, loro grande amico, appoggiato, in tutti i modi, in campana elettorale (addirittura volevano organizzare un manifestazione elettorale allo stadio comunale, cose da pazzi) la strana coppia Spezzaferri-Cecere ha incassato centinaia di migliaia di euro dallo sponsor “Corpora”.
E forse anche per questo è dall’avvento di Sagliocco che il presidente della Normanna e il suo vice non sputano veleno sull’amministrazione comunale, come invece avveniva puntualmente ai tempi di Domenico Ciaramella. Eppure l’allora sindaco deliberò la concessione dello stadio per 9 anni a titolo gratuito, per cui i vertici della Normanna avrebbero dovuto essergli riconoscenti a vita. Ma la riconoscenza non fa parte di questo mondo. E soprattutto è una dote che non appartiene a Spezzaferri e Cecere. Per loro conta solo il “Dio danaro”.
Ma almeno quest’anno risparmiassero ai tifosi la solita solfa: “Abbiamo bisogno di aiuti concreti”. A questa favoletta non crede più nessuno. Nel campionato appena trascorso, infatti, grazie all’utilizzo degli “under” (per i quali la Lega calcio versa ingenti fondi alle società) l’Aversa Normanna ha incassato un bel gruzzoletto di soldi, finiti ovviamente nelle tasche degli inseparabili Spezzaferri e Cecere. Che, con le solite facce toste, anche quest’anno hanno lanciato l’ennesima questua. Ridicoli. E ingordi.
cyrano