E’ napoletano (nato a Palma Campania) il prefetto di Perugia (di fatto ex) Antonio Reppucci, protagonista delle frasi choc sulle madri dei tossicodipendenti che “sono fallite e dovrebbero suicidarsi”. Dopo il vespaio di polemiche sollevato da parole inaccettabili e ai limiti della sanità mentale, il ministro dell’Interno Angelino ha tuonato: “Non può restare, assumerò immediati provvedimenti”. Rimozione di fatto decretata e subito controfirmata con un tweet dal premier Renzi, che si è detto “grato al ministro Alfano per l’intervento». La vicenda comincia due giorni fa quando il prefetto Reppucci dice, in un linguaggio tra il vernacolo e l’italiano incerto, durante una conferenza stampa che spera “che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti” e aggiunge che “il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare”. Frasi da brivido. Che fanno sorgere seri dubbi sull’equilibrio, in tutti i sensi, dell’ormai ex prefetto di Perugia. Una domanda: se le mamme dei tossicodipendenti dovrebbero suicidarsi, uno che spara cazzate come Reppucci cosa dovrebbe fare?
cyrano
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