“Siamo profondamente toccati dalla semplicità, che conoscevamo già di Papa Francesco, e anche dalla sua umanità. Sono le cose che ci colpiscono di più. Inoltre il fatto di vivere, proprio a livello sperimentale, questa nostra fratellanza è una cosa che ci colpisce molto”. Così il pastore Giovanni Traettino, leader della Chiesa evangelica della Riconciliazione, commenta alla Radio Vaticana la visita fatta ieri dal Pontefice alla sua comunità pentecostale a Caserta. A proposito dell’atteggiamento di Francesco in ricerca “della radicalità del Vangelo”, per Traettino, amico da lungo tempo di Bergoglio, da lui conosciuto fin dagli anni ’90 a Buenos Aires, “è evidente che lui è un uomo che ha fatto l’incontro con Gesù e quindi quando incontra uomini che hanno questo tipo di rapporto col Signore e che vogliono vivere il Vangelo, si stabilisce quella che lui chiama un’empatia”. E in merito alla ricerca di unità tra i cristiani, il pastore spiega che la “Pentecoste ci mette sulla frontiera: dobbiamo avanzare sempre di più verso la realizzazione del sogno di Dio ed è evidente che il sogno di Dio sia l’unità, dal momento che Dio stesso è unità”. L’incontro di ieri, inoltre, va considerato ecumenico “nella dimensione del dialogo fraterno”. “La dimensione teologica, dottrinale è assente – osserva Traettino -, però è molto forte e presente quella prima dimensione di cui parla Paolo agli Efesini, al capitolo 4: l’unità dello Spirito da preservare. Perché quando si ha la stessa esperienza dello Spirito, l’unità ‘con’ lo Spirito produce l’unità ‘dello’ Spirito”.

 

 

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