Per la riforma della Giustizia “vedrò prima i parlamentari della maggioranza per costruire con loro le posizioni più utili da sottoporre alle opposizioni”. Così il Guardasigilli Andrea Orlando, in un’intervista a Repubblica, apre al confronto con l’opposizione. “Non sarà una passeggiata, ma il governo si sforza di tenere il confronto legato soprattutto al merito.” E cita l’esempio di Sel per il carcere: “ha dato una valutazione molto legata al merito, e mi auguro che lo stesso metodo e gli stessi risultati si possano ottenere con tutte le altre forze dell’opposizione. L’obiettivo – continua Orlando – è arrivare all’ultimo tavolo del confronto con uno sforzo di intesa sui dettagli, non solo sui titoli”. E accelera sulla riforma: “entro il 20 agosto pubblicheremo i 12 punti, a settembre saranno pronti gli articolati”. Il Guardasigilli torna sul voto in Senato sul decreto carceri e sulle polemiche per gli 8 euro ai detenuti: “se Strasburgo ci avesse condannato, avremmo dovuto pagare 20 euro al giorno, per una cifra complessiva sui 300 milioni”. “Il sovraffollamento – spiega Orlando – ci ha messo in una situazione di responsabilità di fronte alla Corte dei diritti dell’uomo”. Quanto alla misura che non prevede il carcere per i reati non gravi sotto i 3 anni dice: “lo spirito è che non può subire la custodia preventiva chi, per il reato commesso, non sarà condannato al carcere. Di fronte a crimini di forte allarme sociale, la norma è stata rivista, ma l’ultima parola passa al Parlamento”