I familiari di Ciro Scognamiglio, il paziente morto nell’ospedale Cardarelli di Napoli dopo una caduta, sostengono che l’incidente sia avvenuto per colpa della lunga permanenza dell’uomo in attesa, e che la caduta sia avvenuta proprio dalla barella dove era stato ‘parcheggiato’. Ma la direzione sanitaria del Cardarelli, che ha avviato un’inchiesta interna sull’accaduto, spiega di non aver trovato elementi a riscontro di questa tesi: secondo le testimonianze di medici e infermieri l’uomo potrebbe essere caduto scivolando sul pavimento, dopo essersi alzato dalla barella. Franco Paradiso, direttore sanitario di presidio, esprime dolore per la morte del paziente ma anche “profonda serenità” non essendo emersi finora, dagli accertamenti interni, comportamenti negligenti da parte dell’ospedale. La vicenda risale al 29 luglio, un martedì pomeriggio di particolare sovraffollamento nel pronto soccorso del Cardarelli, dove malgrado i ‘filtri’ giungono, specie d’estate, pazienti in sovrannumero: “C’erano parecchie persone in attesa, a quel paziente era stato spiegato per la Tac avrebbe dovuto attendere. E i medici del pronto soccorso gli hanno raccomandato, spiegandolo anche ai familiari che lo accompagnavano, che considerata la sua patologia di carattere neurologico avrebbe dovuto rimanere disteso in barella”, ricorda Paradiso. Secondo la denuncia, da quella barella Scognamiglio è caduto procurandosi una ferita lacero-contusa alla testa, subito curata ma che sarebbe, e potrebbe essere stata, la causa del suo decesso dopo poche ore. Ricostruzione sulla quale i medici del Cardarelli avanzano dubbi. Si sta provando anche a recuperare i filmati della videosorveglianza interna al pronto soccorso per dire una parola definitiva sulle modalità della caduta del paziente.