Capisco che agli organizzatori del Settembre al Borgo siano saltati i nervi per la scandalosa edizione di quest’anno. Comprendo anche che gli articoli di Campania Notizie risultino indigesti ai protagonisti del disastro. Accetto inoltre le critiche strumentali contro la nostra testata (“Siamo faziosi, di sinistra, prevenuti, ecc.). Tutto questo fa parte del gioco. Ma mi ha deluso, lo confesso, il comportamento scorretto di Sergio Beneduce, addetto stampa della Provincia di Caserta, ente promotore del festival. Che il “portavoce” di Domenico Zinzi non apprezzi la nostra linea, benché basata esclusivamente su fatti concreti con tanto di dati e prove (attendiamo smentite e querele), è legittimo, inevitabile per il ruolo che ricopre. Quello che non è accettabile è la mancanza di stile, la maleducazione. Togliere il saluto a un giornalista che fa il suo dovere e scrive ciò che pensa (sbagliato o giusto che sia) svilisce e snatura il ruolo di addetto stampa, incarico istituzionale remunerato dai cittadini casertani. Chi cura la comunicazione di un ente pubblico dovrebbe avere rispetto nei confronti degli operatori dell’informazione. Lo dovrebbe fare per correttezza istituzionale e nell’interesse del presidente della Provincia. Del resto, gliene do atto, in questi anni lo ha sempre fatto. E anche bene. Forse però i “danni” del Settembre al Borgo hanno reso nervoso anche lui. Ma tralascio questi aspetti. Quello che più mi ha rammaricato è il comportamento sul piano personale. Non rispondere al mio saluto perché scrivo “contro” la Provincia è puerile, inelegante. Soprattutto scorretto verso una persona, che lo stesso Beneduce diceva di stimare professionalmente e di considerare un amico. Dopo il suo voltafaccia devo pensare che si trattava di giudizi “interessati”. Forse ero meno critico rispetto alla Provincia, perciò ero un bravo giornalista e un buon amico. In preda al nervosismo festivaliero, Beneduce mi ha detto che sono un “finto giornalista”. Da come si è comportato, lui è solo finto.
Mario De Michele