Dopo il festival delle figuracce va in scena il festival delle bugie. Il premio “Faccia di bronzo dell’anno” va ex aequo a Nunzio Areni e Domenico Zinzi. Il direttore artistico del Settembre al Borgo ha avuto l’ardire di affermare solennemente che “da Casertavecchia parte un grande grido: basta con le musiche in tournée. I festival sono un’altra cosa, non una macedonia di date acquistate tra il mucchio delle offerte da discount. Abbiamo offerto un altro progetto e abbiamo tutte le carte in regola per andare avanti se comprendiamo che dobbiamo salvaguardare la nostra cultura, promuovere i nostri luoghi e costruirvi intorno la possibilità di creare nuovo turismo e opportunità per i giovani”. Stessa faccia tosta quella di Zinzi, con un fuoco di fila di dichiarazioni che non stanno né in cielo né in terra. Come un marziano, il presidente della Provincia di Caserta ha avuto il coraggio di affermare che “la 44esima edizione del Settembre al Borgo si chiude con un bilancio molto positivo in termini di partecipazione e di interesse manifestato dal pubblico”. E ancora, udite udite: “La gente ha apprezzato il ritorno alle origini per quel che riguarda l’offerta culturale ed artistica proposta quest’anno e questo era uno dei nostri principali obiettivi”. Ma la sfacciataggini di Zinzi va anche oltre. Oltre i confini della realtà e della decenza: “Va ancora sottolineato come in questa edizione residenti ed operatori del Borgo siano stati maggiormente coinvolti in tutte le numerose iniziative svoltesi in questi dieci giorni. “Settembre al Borgo” è Casertavecchia ed è il messaggio che, con la 44esima edizione della rassegna, è stato efficacemente lanciato e recepito”. Capiamo che gli organizzatori del festival debbano difendere il loro operato, ma non si possono consentire di prendere in giro i cittadini-contribuenti rispetto a un’edizione disastrosa sotto tutti punti di vista costata ben 500mila euro, tra fondi regionali e provinciali. Per sbugiardare Zinzi e Areni ci basta un attimo. Per loro sfortuna Campania Notizie ha seguito con grande attenzione tutte le serate della kermesse, documentandole con dati ufficiali (non finti) e una galleria fotografica che dice molto di più di tante parole (false).
E allora veniamo alla realtà di un Settembre al Borgo che resterà nella storia per un clamoroso fallimento artistico e organizzativo. In questa ennesima puntata della nostra inchiesta (ne seguiranno altre) vi mostriamo i “numeri” del botteghino, per Zinzi e Areni entusiasmanti (premio “Faccia di bronzo dell’anno”). Per quanto riguarda invece l’afflusso di visitatori date un’occhiata alle foto. Basterà questo per capire com’è andato veramente il festival. Per buona pace di Zinzi e Areni.
Mario De Michele
Ecco il numero di biglietti venduti e di quelli omaggio
per tutte le serate del Settembre al Borgo 2014.
IRENE GRANDI: Venduti 94 – Omaggio 633
PEPPINO DI CAPRI: Venduti 268 – Omaggio 250
TIROMANCIANO: Venduti 171 – Omaggio 263
GIORGIO ALBERTAZZI: Venduti 129 – Omaggio 82
EDUARDIANA: Venduti 534 – Omaggio 147
RENZO ARBORE: Venduti 591 – Omaggio 249
LOS VIVANCOS: Venduti 54 – Omaggio 88
EDUARDO DE CRESCENZO: Venduti 541 – Omaggio 180
TOTALE FESTIVAL:
Paganti 2382 – Omaggi 1883
Insomma, su un pubblico complessivo di 4265 persone addirittura il 44% è entrato al Teatro della Torre “a gratis”. Che bella schifezza.
Ecco le foto che dimostra la nutrita (ma de che!!!) presenza di turisti.
Cari Zinzi e Areni, le bugie hanno le gambe corte.